L'escalation in Ucraina
Putin garantisce: “Non useremo l’atomica”, ma intanto bombarda un ospedale
La Russia userà solo armi convenzionali in Ucraina e non sta perseguendo l’obiettivo di un cambio di regime a Kiev. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, durante un’intervista all’emittente tv India Today rispondendo a un domanda sul possibile uso di armi nucleari nel conflitto. Dal fronte di guerra più caldo, nell’oriente ucraino, la notizia di ieri è stata l’assalto da parte delle forze speciali dei separatisti del Donbass all’acciaieria di Mariupol dove resistono truppe ucraine e dove si trovano – non si sa in quali condizioni né perché siano lì – anche mille civili.
Secondo quanto sostiene il Servizio di sicurezza ucraino, Mosca avrebbe dato l’ordine di radere al suolo la acciaieria. Di ieri la denuncia da parte del parlamentare ucraino Sergiy Taruta che «i russi hanno lanciato una potente bomba su un ospedale vicino all’Azovstal», ossia vicino a Mariupol. «Secondo le mie informazioni, ci sono circa 300 persone sotto le macerie, compresi bambini» ha scritto su Twitter. Secondo Taruta, nell’ospedale erano rifugiati diversi civili «perché non ci sono altri posti dove nascondersi in una città distrutta». Sul fronte diplomatico c’è una esplicita nota cinese diffusa alla fine di un incontro a Pechino tra il viceministro degli Esteri Le Yucheng e l’ambasciatore russo Andrey Denisov.
La Cina continuerà ad aumentare il coordinamento strategico con la Russia a prescindere dalla volatilità internazionale. Indipendentemente da come cambierà la situazione internazionale, la Cina rafforzerà la cooperazione strategica con la Russia per promuovere un nuovo modello di relazioni internazionali e una comunità con un futuro condiviso per l’umanità, si legge nel testo che copia nei toni e nei termini il documento firmato il 4 febbraio scorso a Pechino da Putin e Xijinping su cosa Russia e Cina intendano spacciare per rispetto della democrazia e per diritti umani e su come abbiano intenzione di spiegarlo al mondo. Dopo l’incontro di ieri è stata ribadita dalla Cina la sua amicizia senza confini con Mosca. Indipendentemente dall’evoluzione della situazione internazionale, la Cina, come sempre, rafforzerà il coordinamento strategico con la parte russa, realizzerà una cooperazione vantaggiosa per tutti e salvaguarderà congiuntamente gli interessi comuni di entrambe le parti, ha detto il diplomatico cinese.
Denisov, da parte sua, ha affermato che la Russia ha sempre considerato lo sviluppo delle relazioni con la Cina una priorità diplomatica. Le Nazioni Unite discutono invece una bozza per limitare diritto di veto dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, tra i quali c’è la Russia (oltre a Cina, Francia, Regno Unito e Stati Uniti). Il ministero degli Esteri russo ha deciso l’espulsione di altri 40 diplomatici europei in segno di vendetta per le espulsioni subite da diplomatici russi dall’inizio della guerra. Il ministero ha dichiarato “persona non grata” 21 diplomatici belgi, 15 dei Paesi Bassi e 4 dipendenti dell’ambasciata austriaca. A tutti è stato dato un preavviso di due settimane per lasciare il Paese.
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