Tra pochi giorni la Russia andrà al voto. Elezioni presidenziali che vista la repressione di Vladimir Putin nei confronti dei dissidenti non riserveranno sorprese. Avvicinandosi a una sua riconferma che appare scontata, oggi il presidente russo ha parlato ad alcuni media statali, trattando soprattutto temi internazionali e il conflitto in Ucraina. Dietro le domande dell’emittente televisiva Rossija 1 e dell’agenzia stampa Ria Novosti, il capo del Cremlino ha spaziato dai negoziati per concludere la guerra – quella che in Russia si ostinano a chiamare operazione militare speciale – ma alle condizioni di Mosca, all’uso di armi nucleari, passando per i rapporti con l’Occidente.

Putin, la Russia e il rischio di uso delle armi nucleari

“Le armi esistono per essere usate. Abbiamo i nostri principi. Siamo pronti a usare le armi, tutte le armi, se parliamo dell’esistenza dello Stato russo, un tentativo di minare la nostra sovranità e indipendenza. Abbiamo tutto definito nella nostra strategia, non l’abbiamo cambiata”, ha ribadito Putin in merito alla possibilità di usare armamenti nucleari. Poi la specifica: “Perché avremmo bisogno di usare armi di distruzione di massa? Non c’è mai stata tale necessità”.

Putin, i negoziati tra Russia e Ucraina

Durante l’intervista/monologo, il presidente russo non ha escluso la possibilità di trattative di pace con l’Ucraina. Ma, ovviamente, deve essere alle condizioni della Russia, che è “pronta a tenere dei negoziati sull’Ucraina, ma devono basarsi sulla realtà, sul terreno e non sui desideri derivanti dall’uso di psicofarmaci“. Putin, forse dimenticandosi di aver invaso l’Ucraina due anni fa, si è lanciato dicendo di voler “risolvere tutti i conflitti, e soprattutto questo conflitto, con mezzi pacifici”. “Ma dobbiamo essere chiaramente certi che questa non sia una pausa che il nemico vuole prendersi per il riarmo, e che questa sia una conversazione seria con garanzie di sicurezza per la Federazione Russa“, ha aggiunto lo zar.  “Vogliamo, lo ripeto ancora una volta, risolvere tutte le controversie, e questa disputa, questo conflitto, con mezzi pacifici. E siamo pronti per questo. Lo vogliamo. Ma deve essere un dialogo serio. A noi interessa solo la sicurezza della Russia, della Federazione Russa. Partiremo da questo punto”, ha concluso sul tema Putin.

Putin: “Non mi fido di nessuno in Occidente”

Prima di due anni fa Putin aveva giurato e spergiurato ai leader occidentali che mai avrebbe invaso l’Ucraina. Poi è arrivata l’offensiva su Kiev, la guerra, i morti, le vittime civili, le stragi e gli orrori di Bucha. Oggi è lui a dire che dei governanti occidentali non ci si può fidare: “Non vorrei dirlo, ma non mi fido di nessuno. Abbiamo bisogno di garanzie, adeguate e credibili”. “Ora è probabilmente prematuro parlare pubblicamente di cosa potrebbe contenere un accordo” ha detto il presidente russo, aggiungendo: “Quando si prende una decisione a questo livello, il grado di responsabilità per le conseguenze della decisione presa è molto alto. Pertanto, non faremo nulla che non corrisponda agli interessi del nostro Paese”.

Putin, l’offensiva in Ucraina e i missili occidentali

“Utilizzano questi missili britannici e statunitensi. Ciò non cambia la situazione sul campo di battaglia. Sì, ci causano danni, ovviamente. Ma in sostanza non cambia il corso delle ostilità e le conseguenze che ne deriveranno inevitabilmente ricadranno sulla parte opposta”, ha detto Putin sulla situazione al fronte e sul campo di battaglia. Per il presidente russo l’iniziativa è totalmente in mano dell’esercito del Cremlino, con gli ucraini che nel 2023 “non hanno raggiunto nessuno degli obiettivi che si erano prefissati”.

Putin ha anche parlato dell’incursione di alcuni paramilitari russi pro Kiev nei villaggi dentro al confine della Russia. Per lui l’obiettivo è interferire con le elezioni presidenziali russe, un tentativo degli ucraini per “mostrare di poter almeno fare qualcosa”.

Putin, la minaccia alla Finlandia per l’ingresso nella Nato

Il presidente russo ha poi affrontato il tema dell’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Proprio su Helsinki ha voluto soffermarsi, lanciando una minaccia non molto velata. Secondo Putin prima del conflitto Russia e Finlandia avevano relazioni “ideali”. “Non avevamo nemmeno truppe schierate, le avevamo rimosse tutte da lì, dal confine russo-finlandese. Perché hanno aderito alla Nato? Questo è un passo assolutamente insensato dal punto di vista della tutela dei propri interessi nazionali. Tuttavia, spetta a loro decidere. Hanno deciso così. Noi non avevamo truppe lì, ore le schiereremo. Non c’erano sistemi d’arma, e ora appariranno“, ha minacciato Putin.

Redazione

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