Vladimir Putin passa al contrattacco contro le sanzioni occidentali. Gazprom, il colosso russo del gas, ha annunciato oggi la riduzione del 40 per cento delle consegne quotidiane di gas tramite il gasdotto Nord Stream, che ‘termina’ nel nord della Germania.

Gazprom ha giustificato la misura spiegando che “le attrezzature necessarie non sono state consegnate dal gruppo tedesco Siemens“. “Le consegne di gas tramite il gasdotto Nord Stream possono essere garantite solo fino a un volume di 100 milioni di metri cubi di gas al giorno invece dei previsti 167 milioni di metri cubi“, ha sottolineato il gruppo energetico in una dichiarazione su Telegram.

Vola il prezzo del gas

All’annuncio di Gazprom è scattata una immediata reazione sui mercati. Il prezzo del gas in Europa è in forte rialzo: ad Amsterdam il contratto Ttf è scambiato a 98,6 euro per megawattora (+18,2%), dopo aver superato i 100 euro, sui livelli di metà maggio.

Previsioni e conseguenze

Quali sono dunque le conseguenze di questa mossa per l’Europa e l’Italia? Un punto sulla situazione lo fa Matteo Villa, dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale).

Per Mosca, tagliare ancora i flussi non è una strategia ottimale nel breve periodo. Significherebbe ridurre le entrate nell’immediato, perché i prezzi non sono così elastici oggi. Ma potrebbe voler dire ‘ci siamo dentro per molto tempo, e puntiamo al vostro autunno’”, spiega il ricercatore e capo del DataLab di Ispi.

I problemi per il Vecchio Continente però sarebbero significativi se il blocco dovesse proseguire per i prossimi mesi, in maniera costante e continuativa. “Sostituire il 40% dei transiti di Nord Stream significa trovare altri 25 miliardi di metri cubi in giro per il mondo, in fretta, e farli arrivare dove dovrebbero arrivare, in Germania innanzitutto”, scrive Villa.

Se la Germania allo stato non è pronta ad una tale eventualità, non avendo rigassificatori per poter importare Gnl, il gas naturale liquefatto, l’Italia da mesi sta riducendo fortemente le importazioni da Mosca.

Il gasdotto Nord Stream

Il Nord Stream è il gasdotto che, passando sotto il mar Baltico, collega direttamente Russia e Germania, passando da Vyborg a Greifswald. È il gemello del Nord Stream 2, il secondo gasdotto frutto della ‘connessione’ politica tra Berlino e Mosca sviluppata prima di Gerhard Schröder e poi da Angela Merkel, che avrebbe trasformato la Germania in una sorta di hub russo del gas.

Il progetto, praticamente completato, è stato però bloccato dopo l’invasione russa in Ucraina sotto la spinta in particolare degli Stati Uniti.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia