L’uomo che la Russia vorrebbe piazzare a Kiev, alla guida di un nuovo governo dell’Ucraina, è Viktor Yanukovich. A rivelarlo la Ukrayinska Pravda che cita fonti dell’intelligence di Kiev. Il “Cremlino sta preparando per lui un’operazione speciale”, hanno fatto sapere gli 007. L’obiettivo di Mosca sarebbe quindi quello di dichiararlo “presidente dell’Ucraina”. La settimana scorsa era stato dato come papabile presidente di un governo-fantoccio di Mosca Viktor Medvedchuk, oligarca ucraino vicino a Putin, imprenditore nei campi di energia e media, arrestato per il suo sostegno ai separatisti del Donbass e fuggito, approfittando del caos della guerra, due giorni fa dai domiciliari cui era ristretto a Kiev.

Yanukovich invece al momento si troverebbe in Bielorussia, principale alleato di Mosca e Paese che potrebbe ospitare i secondi round di negoziati. Già leader del Partito delle Regioni, è stato Presidente dell’Ucraina dal 2010 al 2014 e Primo ministro per tre volte. Dal suo rifiuto di firmare un accordo di associazione dell’Ucraina all’Unione Europea, a favore di un prestito russo di 15 miliardi di dollari, esplosero nel 2014 le proteste di Piazza Indipendenza a Kiev, note in tutto il mondo come Euromaidan. Gli scontri di piazza furono molto duri e la repressione violenta.

A causa delle manifestazioni Yanukovich fuggì in Russia dove accusò di essere stato illegittimamente deposto da forze neofasciste. Da allora, dall’annessione della penisola di Crimea da parte della Russia e la proclamazione delle sedicenti repubbliche autonome del Donbass da parte di miliziani filo-russi, l’Ucraina è spaccata, il Paese è entrato in una nuova fase. La guerra a bassa intensità nelle Regioni occupate a est del Paese ha causato oltre 13mila morti in questi otto anni.

Yanukovich è stato condannato dal Tribunale di Kiev a 13 anni di carcere per alto tradimento, per “complicità nello scatenare una guerra di aggressione contro l’Ucraina” da parte della Russia, e per aver sollecitato tramite una lettera a Putin l’intervento dell’esercito russo in Ucraina per ristabilire l’ordine. L’escalation delle tensioni esplose nel 2014 è culminata nell’invasione della Russia annunciata la settimana scorsa dal Presidente russo Vladimir Putin in televisione. Mosca ha spostato ai confini circa 200mila uomini dallo scorso autunno. Secondo il sito del giornale ucraino che ha riportato la notizia, citando fonti dei servizi segreti, l’ex presidente potrebbe anche lanciare un appello alla popolazione ucraina.

La stessa popolazione che lo ha messo in fuga e che sta combattendo una sorta di guerra partigiana. Il Presidente Volodymyr Zelensky aveva invitato la popolazione ad armarsi, a combattere l’invasore. Gli uomini dai 18 ai 60 anni non possono lasciare il Paese. Zelensky è rimasto a Kiev, non ha intenzione di arrendersi. Ha accusato, in un messaggio video, la Russia di voler “cancellare” la storia del Paese e ha esortato gli ebrei di tutto il mondo “a non rimanere silenziosi”. Il presidente ha sostenuto di ammirare “ciascuno di voi. L’intero mondo vi ammira, dalle star di Hollywood ai politici. Oggi, voi ucraini siete il simbolo dell’invincibilità. Il simbolo che ogni popolo in ogni paese può diventare in ogni momento il miglior popolo del mondo” e ha riportato il dato di seimila soldati russi eliminati nella guerra. Oggi, nel pomeriggio, il secondo round di colloqui tra la Russia e l’Ucraina.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.