I leader alle prese col Covid
Quando il Coronavirus colpisce i negazionisti: i casi Trump, Bolsonaro e Johnson
In ordine cronologico il primo è stato il premier inglese Boris Johnson, seguito dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro ed ora anche da quello statunitense Donald Trump. Tre leader politici risultati positivi al Coronavirus, tre ‘pesi massimi’ che negli scorsi mesi hanno ridimensionato o negato completamente i rischi legati alla pandemia di Covid-19.
JOHNSON – Per ricostruire il contagio dei leader ‘scettici’ bisogna tornare al 27 marzo scorso, quando Johnson annuncia in un tweet di essere risultato positivo al test del coronavirus. Il leader conservatore, 56 anni, è costretto a tre giorni di terapia intensiva prima dell’esito negativo del test del 13 aprile scorso, con la successiva dimissione dal St Thomas Hospital di Londra. Una vicenda che lo segna particolarmente: sia fisicamente, uscendone dimagrito e provato, che politicamente: Johnson passa infatti da fautore dell’immunità di gregge a favorevole a mini-lockdown e misure restrittive sulla scia di quelle italiane.
BOLSONARO – Ben più gravi le posizioni negazioniste di Jair Bolsonaro, il 65enne presidente brasiliano di ultradestra. Dopo settimane di comizi e incontri senza indossare la mascherina, il 7 luglio Bolsonaro annuncia in diretta tv di essere positivo al tampone. Bolsonaro nelle settimane precedenti aveva parlato di una “febbriciattola”, partecipando comunque a incontri pubblici senza mascherina. Polemiche anche dopo il tampone, con Bolsonaro che rivela di aver assunto l’idrossiclorochina, farmaco che le principali agenzie internazionali non hanno reputato efficace contro il Covid-19. Una volta guarito il leader di estrema destra è tornato a tuffarsi tra la folla nella sua costante campagna elettorale, ovviamente senza mascherina.
TRUMP – Oggi quindi la notizia della positività di Donald Trump e della moglie Melania, annunciata in un tweet del tycoon americano che ha precisato di voler iniziare “immediatamente la nostra quarantena e il processo di guarigione”. Un grosso colpo per il presidente in vista delle elezioni del 3 novembre, che rischia di incidere pesantemente sulla campagna elettorale.
Innumerevoli le occasioni in cui Trump ha ridimensionato la gravità del Coronavirus. Dalla ‘sponsorizzazione’ dell’idrossiclorochina, sulla scia di Bolsonaro, alle prese in giro nei confronti di chi indossa la mascherina, che ha iniziato a utilizzare solo recentemente. Nella storia anche il consiglio di ‘iniettarsi’ disinfettante per uccidere il virus.
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