L'editoriale
Quando l’Occidente odia sé stesso ed è pronto a combattere le sue conquiste: l’esempio americano
Tutti odiano gli occidentali. Noi, prima di tutti: gli occidentali stessi. Il più profondo odio per l’America sgorga a cascate dalla stessa America. E in Italia trasuda il livore contro i valori dell’Occidente che poi, lentamente e nel giro brevissimo di tre secoli, sono diventati i valori universali. I diritti prima di tutto della donna e dell’uomo. Il diritto a vivere liberi parlando e scrivendo come ci pare e piace. Attaccare anche furiosamente e ingiustamente il governo, quale che sia. Nell’ottanta per cento del mondo non esiste questo diritto. Ti ammazzano. Ti fanno sparire. Negano o limitano il diritto delle donne ad essere e agire come vogliono. Questa è la principale causa di odio e rancore di una parte dell’Islam. I giapponesi dalla fine della guerra sono occidente.
Taiwan, un tempo fortilizio nazionalista di Chang Kaishek, è un’isola liberale, come lo era Hong Kong prima che la rivoluzione degli ombrelli finisse nei gulag sotto i nostri occhi chiusi. E la Russia, che per due secoli ha inondato l’Occidente di romanzieri e poeti, musicisti e fisici, pittori e matematici, oggi è chiusa e compartimentata nei suoi oblast facendo buchi nella sabbia per estrarne gas e petrolio e silenzio. Non un oggetto, un utensile, un farmaco. Una nomenklatura di oligarchi l’ha dichiarata nemica dell’Occidente, un settimo delle terre emerse, undici fusi orari e una popolazione diradata che è metà di quella degli Stati Uniti.
L’America è il primo bersaglio del rancore contro l’Occidente
E noi occidentali d’Europa, francesi e italiani in prima linea, ingrugnati, immusoniti e sdegnati contro la nostra stessa libertà, contro l’esser liberi e liberali e libertari e libertini, in gara per dir male e maledire l’Occidente fabbricatori dai nostri padri e nonni e bisnonni, un Occidente accusato di egoismo perché ha creato con l’igiene e i farmaci e l’educazione alimentare una longevità mai vista nella storia, con i suoi grotteschi paradossi come quello per cui i poveri per la prima volta sono obesi e i ricchi magri e palestrati. L’America è il principale bersaglio del rancore contro l’Occidente, l’America colpevole di aver per tre volte versato il suo sangue nei nostri cimiteri per fermare i tedeschi in due guerre mondiali e arginare i russi sempre alla ricerca dell’impero perduto, infliggendo bombe e operazioni militari speciali in cui generazioni di giovani come i nostri figli vanno a morire guerreggiando contro macchine antropomorfe. Eppure, gli americani si flagellano dalla mattina alla sera. Nessun popolo è tanto spietato con sé stesso come quello americano. Lo accusano di aver la mania di esportare la democrazia. Ed è vero. Gli americani hanno esportato, col cannone e con i loro morti, la democrazia nell’Europa fascista. E poi in quella che era stata sovietizzata.
La questione armi
In Giappone il generale McArthur fece erigere un Parlamento e anche una forca per i crimini di guerra. Da allora abbiamo vissuto decenni di pace grazie all’equilibrio del terrore senza mai estrarre le armi nucleari dalle fondine. Ma oggi l’Oriente russo gioca e minaccia con bombe atomiche, erige rampe di missili nucleari. E noi imprechiamo contro l’Occidente guerrafondaio. Noi siamo quei mascalzoni che vorrebbero colpire le basi da cui partono i missili per colpire l’Ucraina, quando tutti i pacifisti d’Occidente gridano che nessuno deve fornire agli ucraini armi con cui distruggere le basi da cui partono gli ordigni che uccidono i bambini dell’ospedale oncologico.
Del resto, i pacifisti occidentali nel 1939 erano furiosi con Francia e Inghilterra per aver dichiarato guerra a Hitler, campione dei nemici dell’Occidente, così erano implacabili nemici dell’Occidente sia Mussolini che Mao Zedong, campione mondiale di morti ammazzati. Ma l’Occidente e Andy Warhol hanno adorato Mao ed esposto opere ispirate alle piramidi di teschi di Pol Pot, chi volete che se lo ricordi? Inclini all’oblio, troviamo comodo e gratificante schierarci con i nostri nemici e contro i valori di cui dovremmo essere fieri.
Tutti i nemici dell’Occidente sono uniti
E così dimentichiamo che Israele è l’unico paese non solo ebraico ma anche arabo musulmano in cui le bambine hanno il diritto e l’obbligo di andare a scuola vestite come tutte le bambine del mondo, e il diritto come i loro fratelli e genitori di leggere e scrivere quel che vogliono contro Israele, l’unico paese del Medio Oriente in cui gli arabi votano i loro partiti con libere elezioni. Oggi l’Occidente non avverte soprassalti di coscienza né di memoria se nelle università si nega il diritto di parola a chi ha nelle vene il sangue sbagliato. L’Occidente è colpevole di tradimento e di complicità con i suoi persecutori, secondo lo schema della sindrome di Stoccolma che affratella aguzzini e vittime. Tutti i nemici dell’Occidente sono uniti.
Non un fiato antiarabo nei paesi arabi, non un fiato antirusso in Russia, non uno anticinese in Cina, non uno anticubano a Cuba. Noi occidentali siamo collabò delle altrui Gestapo, siano kapò degli altrui impianti di sterminio, festeggiamo il nostro genicidio come una liberazione e facciamo da boia sui patiboli eretti per noi dichiarando falsa la verità. Putin ha perso slancio in Ucraina e non riesce nemmeno a sloggiare gli ucraini da Kursk. Ma avanza a cingoli piatti nelle fila del Pd.
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