Il legame tra il campione e la showgirl
Quando Maradona finì in cella per Raffaella Carrà: il rocambolesco inizio di un’amicizia straordinaria

Quella tra Raffaella Carrà e Diego Armando Maradona è una storia di amicizia cresciuta a “carrambate”, colpi di scena, notti in cella e serate indimenticabili. Se ne sono andati a pochi mesi di distanza. El Pibe de Oro, il 25 novembre scorso, all’improvviso, e in circostanze che hanno dato il via a un percorso giudiziario molto discusso e dibattuto. La “Regina della tv” italiana è invece morta ieri, a 78 anni, dopo una malattia che l’aveva colpita negli ultimi tempi. Erano uniti da un rapporto sincero e autentico.
Il primo contato tra i due nel 1979. Raffaella Carrà cantava a Buenos Aires. Era sbarcata in Spagna nel 1976. Solo l’inizio di canzoni tradotte, serate, trasmissioni che l’avrebbero resa famosa e un simbolo di emancipazione e di libertà, in un Paese in transizione dal regime franquista, anche più che in Italia. Carrà divenne famosa in tutti i Paesi ispanofoni, e in Argentina in particolare. Quella grande arena di Baires però era piena, sold out, in ogni ordine di posti. Maradona allora era ancora un “cebollita”, giocava per l’Argentinos Juniors, appena all’inizio della carriera che lo avrebbe reso il calciatore più forte del mondo. Il suo nome però era già noto: lo stesso anno con la Nazionale juniores aveva vinto i Mondiali in Giappone. “L’arena era piena, non c’era più posto – ha raccontato la showgirl a Il Messaggero – ma lui tentò comunque di entrare per ascoltarmi. Disse ai poliziotti: ‘Non sapete chi sono io!’. Lessi questa storia il giorno dopo sul Clarín. Per colpa mia Diego aveva passato la notte in guardina”.
Un incontro solo rimandato, a quando Maradona arrivò in Italia, nel 1984, al Napoli. Qualche anno dopo Carrà era a Madrid e per un evento voleva mettere all’asta una maglia di Maradona. El Pibe, che all’epoca giocava per il Siviglia, era il 1992, non gliela mandò ma si presentò, con la moglie Claudia e le figlie Dalma e Giannina, direttamente nella hall dell’Hotel per consegnare personalmente la maglia alla soubrette. Il calciatore partecipò alla trasmissione, Hola Raffaella, con la famiglia e da quella sera nacque una straordinaria amicizia.
Maradona scelse poi Carrà per il suo ritorno in Italia, dopo la fuga del 1991 da Napoli, nel novembre 1998, quando 13 milioni di italiani seguirono Carràmba! Che sorpresa con il campione argentino in studio. La “carrambata” vera della conduttrice fu l’invito dei compagni di squadra dello Scudetto della stagione 1986/1987, il Primo del Napoli. La puntata andò in diretta su un maxischermo in collegamento da Piazza del Plebiscito, con centinaia di tifosi in piazza.
Carrà quindi ricambio il favore, quando Maradona la invitò in Argentina, al suo programma, La Noche del Diez. “Non potevo dirgli di no. Era dopo Carràmba. Cantai Fiesta e ballammo insieme. Era forse il 2004, ma c’eravamo visti anche prima a Sanremo”. Carrà aveva infatti incontrato il campione che voleva condurre il Festival e cantare, ma la showgirl lo dissuase. “Lucidamente, gli dissi che non era il caso. Era il periodo in cui aveva problemi con l’Agenzia delle entrate italiane. ‘Ti portano via tutto, ti fai del male’, gli dissi per il suo bene e penso di averlo salvato da una pessima figura sulla stampa italiana”.
Carrà vedeva in Maradona “un essere fantasioso, un artista in ogni aspetto della vita, un amico con il quale succedevano solo cose strane”. I due erano sempre rimasti in contatto. Lo scorso 25 novembre, dopo la notizia che sconvolse il mondo della morte del campione argentino, la soubrette pianse l’amico e dichiarò: “Caro, caro Amico mio soffro tanto e prego, ci hai lasciato troppo presto. Ti voglio bene”.
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