Il retroscena
Quando Trump sosteneva la campagna di Kamala Harris: le donazioni da migliaia di dollari per la procuratrice generale della California
Una reazione all’attacco, quella di Donal Trump subito dopo l’annuncio del ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca. Il Tycoon, chiedendone le dimissioni immediate e sostenendo che abbia lasciato “la corsa in completa disgrazia” ha prima attaccato il Presidente e poi la sua vice, destinata – secondo l’endorsment di Joe – a gestirne l’eredità. “L’establishment di Washington, i media che odiano l’America e il corrotto ‘deep State’ hanno fatto tutto il possibile per proteggerlo, ma è un disonesto e non era idoneo a candidarsi alla presidenza, e certamente non è idoneo a servire e non lo è mai stato. Ha raggiunto la posizione di presidente solo grazie a bugie, notizie false e senza lasciare il suo seminterrato. Tutti coloro che lo circondavano, compreso il suo medico e i media, sapevano che non era in grado di essere presidente, e non lo era”, il commento di Trump su Truth.
Trump aveva finanziato Kamala Harris
Aspre critiche anche per Kamala Harris: “La corrotta Kamala è la favorita a prendere il suo posto, ma potrebbe trattarsi di chiunque altro della sinistra radicale. Chiunque sia il candidato continuerà a seguire il programma fallimentare di Biden: inflazione galoppante, un’invasione al confine Sud e il caos nelle nostre città” L’invettiva ribalta un precedente storico: in passato Trump era stato tra i sostenitori di Harris nel periodo in cui era candidata a procuratrice generale della California. Una storia, quella delle donazioni di Trump a Harris e ad altri candidati democratici è riemersa per la prima volta nel 2020, dopo che Biden aveva scelto Harris al suo fianco nella corsa delle presidenziali.
Secondo i registri pubblici disponibili sul sito web del Segretario di Stato della California, riportati da Business Insider, il candidato repubblicano ha donato un totale di 6mila dollari alla campagna, 5mila nel 2011 e 1.000 nel 2013, quando era un privato cittadino. E non fu l’unico membro della famiglia Trump. Su figlia Ivanka ne donò 2mila l’anno successivo. Al tempo Harris era candidata procuratrice generale della California (carica ricoperta dal 2011 al 2017) per poi venire eletta al Senato degli Stati Uniti. Un portavoce di Harris ha dichiarato al Sacramento Bee che nel 2015 i soldi ricevuti da Trump erano stati donati a un gruppo no-profit che aiuta i centroamericani.
La polemica rientrata e l’affondo di J.D. Vance
Il potenziale della notizia fu al tempo neutralizzato da Katrina Pierson, che a PBS NewsHour ricordìni come il presidente avesse fatto donazioni a candidati di tutti gli schieramenti. E che sperava che la sua donazione ad Harris, in quanto donna nera, potesse «sopprimere subito la discussione sul razzismo». Anche il vice di Trump, J.D. Vance ha preso di mira Kamala Harris: «Io non le piaccio. Ha detto che non solo fedele a questo Paese. Non lo so, Kamala… Io ho servito nei Marines e sono un imprenditore. E tu? Cosa hai fatto tu a parte prendere assegni e presiedere a uno dei più grandi disastri di questa amministrazione, ovvero quello dell’immigrazione?».
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