Dopo lo strappo con Giuseppe Conte, Beppe Grillo sa che deve dare in tempi rapidi nuove certezze al Movimento 5 Stelle. Deve trovare a stretto giro una soluzione per la guida del Movimento, un nuovo direttivo. L’ipotesi è quella di un comitato a cinque indicato dallo stesso Grillo, così come era stato per il primo direttorio del novembre 2014.

Una mossa per ricompattare le fila e dare forma al “restiamo uniti” di cui parla nell’ultimo video. E per farlo vorrebbe ricorrere nuovamente alle consultazioni su Rousseau. La base sarà consultata due volte: la prima per scegliere la nuova guida, la seconda per apportare le modifiche allo statuto per far ripartire il Movimento e sganciarlo, almeno formalmente da Rousseau.

Tale consultazione sarà a pagamento, come riportato dal Corriere della Sera, perché non rientrano nell’accordo economico chiuso qualche settimana fa con l’Associazione Rousseau fondata da Gianroberto e Davide Casaleggio. “Si comunica che l’associazione Rousseau non si occupa più di erogare il servizio assistenza agli iscritti del MoVimento 5 Stelle”, si legge infatti sul sito della piattaforma aggiornato al 22 giugno.

Quella sul comitato direttivo si potrebbe tenere tra il 7 e il 10 luglio: ritardi dovuti alla necessità del braccio di ferro con Vito Crimi. Ma quanto costerebbe al Movimento 5 Stelle questa consultazione? Fin ora la regola ha voluto che i parlamentari 5 Stelle si autotassassero di 300 euro al mese per sostenere la piattaforma. In più ci sono sempre state le donazioni dei sostenitori.

Il Sole24 Ore specifica che “tra contributi da persone fisiche e proventi da eventi e attività editoriali, nel 2018 l’Associazione Rousseau ha incassato 1,24 milioni di euro, tra i quali spiccano i 699.844 euro provenienti dai parlamentari M5S”. Non è chiaro come potrebbe essere il nuovo accordo.

Nel bilancio 2018 della piattaforma Rousseau, il 59% dell’importo totale (ossia 659.710 euro annui) è utilizzato specificatamente per il supporto della piattaforma ossia per sostenere le spese del personale, gli investimenti sull’infrastruttura tecnologica e per il funzionamento degli uffici, mentre il 40% del totale (464.281 euro) è dedicato alle spese di supporto legale e per gli accantonamenti dei rischi legali del MoVimento 5 stelle, per le spese di comunicazione e di organizzazione di incontri di formazione e per gli oneri diversi di gestione.

Nello specifico: Spese del personale dipendente (230.676 euro di stipendi) e a supporto in partita iva (105.130 euro), ossia 12 persone che lavorano in 10 ampie aree di azione (assistenza agli iscritti, gestione delle segnalazioni e delle questioni legali, ricerca e sviluppo, project management, web design development, coordinamento delle funzioni, organizzazione eventi, produzione contenuti editoriali, comunicazione e rapporto con la stampa, amministrazione e contabilità). Investimenti per sostenere e potenziare l’infrastruttura tecnologica (220.318 euro). Spese per il funzionamento degli uffici (103.583 euro annui). Spese per il supporto legale e per gli accantonamento dei rischi legali (272.973 euro). Spese di comunicazione e di organizzazione degli eventi di formazione (87.858 euro). Oneri diversi di gestione (103.450 euro).

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.