È un 2024 da record per Jannik Sinner: l’altoatesino ha finora incassato ben 15,4 milioni di euro di montepremi tra tutti i tornei disputati. L’ultimo – il Six Kings Slam giocato in Arabia Saudita dove ha battuto Carlos Alcaraz in finale – è valso 5,52 milioni, ben più dei 3,32 dello US Open e dei quasi 2 dell’Australian Open.

Sinner, gli introiti dagli sponsor

Una somma già alta per uno sportivo di ottimo livello, ma al fatturato del numero uno al mondo vanno aggiunti altri compensi, quelli degli sponsor ad esempio, che portano nelle tasche del tennista una cifra decisamente maggiore di quella dei tornei. Partendo da una stima dei guadagni derivanti da sponsorizzazioni arrotondata a 20 milioni l’anno (15 dei quali garantiti da Nike, 5 complessivi derivanti da tutti gli altri accordi commerciali), il settimanale Gente con il commercialista Gian Gaetano Bellavia prova a calcolare quanto il 23 enne avrebbe dovuto all’erario se fosse stato fiscalmente residente in Italia.

Quanto ha risparmiato Sinner con la residenza a Montecarlo

Ai 35 milioni complessivi annuali, andrebbero sottratte le spese per lo staff, composto da agente, allenatore, massaggiatore, fisioterapista e altri collaboratori principali, e quelle per i trasferimenti, quantificate in un forfait di tre milioni di euro. Spese che non andrebbero calcolate nell’imponibile, fermo così a 32 milioni di euro sui quali pagare il 43% di imposte, ovvero 13,76 milioni.

Una cifra che Jannik non verserà alle casse italiane essendo residente a Montecarlo dove la tassazione è a zero e dove vive e si allena con il suo coach. Una scelta, quella del Principato, nata per motivazioni tecniche (è lì che si trovano tutti i top-players e sparring) climatiche (il bel tempo della Costa Azzurra) logistiche (l’aeroporto di Nizza offre praticità e riservatezza), ma anche naturalmente fiscali.

Redazione

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