Il ricordo del padre
Quindici anni senza Federico Aldrovandi, ucciso durante un controllo di polizia: “Non lo dimenticate”

Sono trascorsi ormai quindici anni dalla morte di Federico Aldrovandi, il 18enne ucciso a Ferrara durante un controllo di polizia. Un ragazzo e una vicenda diventati simbolo della lotta agli abusi di Stato: un ‘esempio’ che non ha impedito il ripetersi di tragedie simili, da Giuseppe Uva a Stefano Cucchi, tutti morti nelle mani dello Stato.
A ricordarne la storia è Lino Aldrovandi: “Federico Aldrovandi nato a Ferrara il 17 luglio 1987, terminò forzatamente la sua breve vita ad appena diciotto anni, alle ore 06:04 di un assurdo 25 settembre 2005, sull’asfalto grigio e freddo di via Ippodromo, di fronte all’entrata dell’ippodromo, in Ferrara, in un luogo forse troppo silenzioso, ucciso senza una ragione all’alba di una domenica mattina da 4 persone con una divisa addosso. I loro nomi: Monica Segatto, Paolo Forlani, Luca Pollastri ed Enzo Pontani”. I quattro agenti vennero condannati in via definitiva a tre anni e sei mesi per eccesso colposo in omicidio colposo, pena poi ridotta a sei mesi per l’indulto.
Il padre di Federico ricorda ancora oggi quello che “non mi darà mai pace”, ovvero “le urla di Federico con quelle sue parole di basta e aiuto sentite anche a centinaia di metri, ma non da quegli agenti (atti processuali). Anzi, il quarto, quello proteso in piedi a telefonare col cellulare di un collega, mentre Federico è a terra bloccato, a tempestarlo di calci (testimonianza in incidente probatorio del 16 giugno 2006). Un’immagine ai miei occhi di padre non diversa, anzi peggiore, considerandone gli autori di quel massacro (54 lesioni Federico aveva addosso, la distruzione dello scroto, buchi sulla testa e per finire il suo cuore compresso o colpito da un forte colpo gli si spezzò o meglio gli fu spezzato) rispetto ad altri casi orribili in cui la violenza l’ha fatta da padrona. Perchè?”.
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Per ricorda la memoria di Federico oggi pomeriggio ad Ospital Monacale, ad Argenta (Ferrara) verrà intitolato un giardino pubblico al ragazzo ucciso 15 anni fa. “L’idea di dare il nome di mio figlio ad un parco, sa di natura, di respiro, di voglia di correrci dentro a perdifiato. E solo i bimbi lo possono fare senza mai fermarsi, quello di correre a perdifiato, come faceva Federico”, scrive il padre. Per Federico saranno presenti in piazza Marconi i Modena City Ramblers, assieme ai Nomadi. Proprio i Modena City Ramblers qualche anno fa dedicarono una canzone a Federico, dal titolo Lla luna di Ferrara”.
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