Inizia la quinta giornata di votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. La sfida si gioca in aula tra tensione dei partiti e intestazioni di responsabilità. Il leader della Lega Matteo Salvini ha il pieno mandato del centrodestra per avviare la conta, una prova di forza finalizzata a puntare su un nome e cercare di trovare un’attrattiva nell’area del centrosinistra.
Il centrodestra punta un nome di bandiera e spunta, di nuovo, quello della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ma si punta anche sul rosario di altre personalità di area centrodestra alternative a Draghi prospettate da Salvini, Meloni e Forza Italia dopo il ritiro di Silvio Berlusconi: Carlo Nordio, Franco Frattini, Sabino Cassese, Letizia Moratti, Marcello Pera, Elisabetta Belloni, Giampiero Massolo.
Tutti nomi che però, dall’altra parte del campo, Enrico Letta, Matteo Renzi, Luigi Di Maio e Roberto Speranza hanno denunciato avere il vizio di origine di non essere candidature condivise ma imposte. Queste scelte, infatti, nei giorni scorsi hanno fatto infuriare i partiti di centrosinistra, che prima della votazione dovranno decidere come comportarsi.
La giornata inizia con i vertici in prima mattinata, per arrivare a eleggere il neo Capo dello Stato. Forse con la prospettiva di creare un unicum per la storia repubblicana: mai, infatti, è stato eletto il capo dello Stato al quinto scrutinio. Nel corso delle precedenti 12 elezioni, il quarto voto è stato decisivo per ben quattro volte.
La partita per il Quirinale non decolla e lo strappo tra i partiti aumenta. Salvini si carica sulle spalla l’onere di coordinare le operazioni e promette una soluzione entro oggi: “Confido che sia la giornata buona. Mio dovere è non mettere veti, quindi parlerò con tutti”. L’obiettivo è quello di evitare che la maggioranza non si spacchi.
La giornata di oggi si apre con una girandola di vertici. Alle 8.30 un nuovo vertice delle delegazioni di Pd, M5S e Leu, per decidere le future mosse se sarà confermata la candidatura di Elisabetta Casellati.
Alle ore 9, invece, inizia il vertice del centrodestra (Lega-Fi-Fdi-Coraggio Italia-Noi con l’Italia-Udc) per annunciare per bocca di Matteo Salvini -leader del partito con maggiori grandi elettori all’interno dello schieramento- il nome della persona su cui effettuare la conta fra la decina messa in campo da lunedì a oggi. Dalle 8,30 assemblee di tutti gruppi parlamentari di grandi elettori, a partire da Italia Viva di Matteo Renzi che non partecipa a vertici di nessuno dei due schieramenti.
Prima che si alzi il sipario sulla quinta giornata di voto, il presidente della Camera Roberto Fico comunicherà ai presidenti dei gruppi di Camera e Senato da lui convocati, il calendario delle sedute successive, in caso di quinta fumata nera. In pratica: se è da stasera o da domani che si inizierà a votare due volte al giorno anzichè una.
Proposta rilanciata del segretario dem Enrico Letta prima dell’incontro con l’area del centrosinistra: “Chiederemo votazioni a oltranza”. E poi, con un pizzico di amarezza, sibila: “Mi chiedo se ho fatto bene a fidarmi”. Il riferimento ricade sul centrodestra.