Impossibilitata ad accettare la conclusione della sua precedente relazione, Miryam Viglianisi, ventunenne, si è trasformata in una stalker persecutrice, giungendo al punto di arrecare lesioni al viso della nuova compagna del suo ex (26 anni lui, 30 lei) mediante l’utilizzo di un taglierino, per poi fuggire dalla sua custodia domiciliare.
I fatti sono accaduti a Milano dove la giovane, già madre di un bambino, è accusata di aver molestato ripetutamente la donna durante la scorsa estate: l’aveva convocata, affermando di voler chiarire le divergenze e discutere del futuro del bebè. La controparte aveva accettato pacificamente l’invito, ma all’appuntamento uno degli amici di Miryam l’aveva colpita con uno schiaffo, un altro le aveva sferrato una bottigliata in testa, e infine, quando la vittima giaceva a terra, la ventunenne l’aveva sfregiata con un taglierino su corpo e viso. In un altro episodio, l’aveva spinta violentemente mentre era in bicicletta, facendola cadere e rompendole un dente, urlandole: “Devi morire, putt…”.
Nascosta in un furgone
La giovane, identificata e posta agli arresti domiciliari, è stata recentemente ritrovata nascosta in un furgone e nuovamente arrestata per evasione. Questo è il secondo caso di violazione del dispositivo, che ha portato all’applicazione di un braccialetto elettronico dopo la prima trasgressione, avvenuta a seguito dell’aggressione di luglio. Nella giornata di domenica scorsa, la ragazza è stata sorpresa nuovamente fuori casa, nascosta nel retro di un furgone in zona milanese, e arrestata per la seconda volta. I carabinieri, sotto la guida del pm di Monza Salvatore Bellomo, stanno attualmente ricostruendo gli spostamenti della ventunenne. L’autorità giudiziaria dovrà ora decidere se emettere un mandato di custodia cautelare in carcere, considerando che questa è la seconda volta in cui non rispetta le restrizioni imposte.
Anche l’ex fidanzato in carcere
Nel frattempo, anche l’ex fidanzato è stato incarcerato, poiché aveva cercato di ottenere un lavoro per Miryam Viglianisi mediante metodi coercitivi: si era presentato a casa di un uomo di 52 anni che aveva rifiutato di assumerla come collaboratrice domestica e aveva ottenuto 6000 euro e la sua auto, costringendo l’uomo a pagare ulteriori 590 euro per il cambio di proprietà.