Il famoso ‘caso degli scontrini’ che portò alle dimissioni Ignazio Marino aveva un testimone, Carmelo Ciraulo, già cameriere presso la Taverna degli Amici che il 27 luglio 2013 servì all’allora sindaco e a sua moglie un Jermann Vintage Tunina. Una bottiglia da 55 euro che entrò nella storia politica di Roma accompagnando si le portate di quella cena, ma anche il chirurgo dem alla porta d’uscita del Campidoglio.

Oggi il cuore di Ciraulo, che lavora nello stesso ristorante (che nel frattempo ha cambiato nome) di piazza Margana, batte per Virginia Raggi tanto che è diventato uno dei volti della sua lista civica. Si è buttato in politica a 54 anni, lanciandosi per un posto da consigliere in comune per il XIV municipio che a Repubblica ha detto: “Mi hanno chiesto una mano per riempire anche la lista in circoscrizione”, e quando gli è stato chiesto se sapesse che la Raggi lo conosceva come ‘il cameriere di Marino’ lui ci pensa un po’ su e dice: “No, non credo che Virginia lo sapesse”.

“È venuta spesso da noi a pranzo (tanto da chiamarla per nome a quanto pare), come tanti sindaci. A un ceto punto – continua l’intervista – mi ero anche messo in testa di aiutarla con una lista in suo favore”, poi Ciraulo continua con parole al miele per la sindaca: “Ha lavorato tantissimo con la stampa sempre contro, mai un trafiletto a favore, nessuno gli riconosce mai nulla. Per me è stata bravissima”.

Ciraulo però ricorda bene il tempo passato in caserma insieme agli uomini della Guardia di finanza per la famosa cena di Marino nel ristorante dove lavora: “Sono convinto che lo abbiano fatto fuori per altri motivi. Se ci ripenso ora mi rammarico, ma ho fatto il buon cittadino”, poi scende nei dettagli di quell’ora passata con la Polizia tributaria confermandogli tutto: “Mi chiesero l’orario della cena e di riconoscere la commensale di Marino (che poi si è rivelata essere la moglie ndr.). Ci rimasi malissimo Alla fine diceva che era solo stato solo incapace di usare la carta di credito”.

Tra pochi giorni ci sono le comunali e Ciraulo come non si sbilancia in previsioni: “Non lo so, un tempo ero più movimentista, contro il Pd e Renzi. Ora penso al comune”, non lo fa nemmeno sul programma: “Non sono stato mai tanto ferrato, non mi metto a parlare di temi complessi. Voglio che i politici siano più vicini ai commercianti”.

Riccardo Annibali

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