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Vannacci, la tessera del Carroccio e l'ira di Bossi
Rai, l’ad Sergio e la “cura dimagrante” che nessuno vuole. Viale Mazzini fa litigare Meloni e Salvini: “Fratelli sprovveduti”
L’aspettativa di Mazzotta. Come anticipato in esclusiva dal Riformista nelle scorse settimane, Biagio Mazzotta ha lasciato la Ragioneria dello Stato per approdare al vertice di Fincantieri. Pochi sanno però che il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha revocato sì l’incarico di ragioniere generale dello Stato a Biagio Mazzotta, concedendogli però l’aspettativa…
La zampata dell’MI6
Putin si è talmente arrabbiato che ha voluto usare un missile termobarico per attaccare i soldati ucraini che hanno conquistato parte della regione russa di Kursk. Ossigeno che si trasforma in una fiammata di morte, pressione che spappola organi e corpi: gli ordigni termobarici, una bomba e un missile, utilizzati dai russi a Kursk contro le forze ucraine sono considerati tra le più micidiali armi convenzionali sinora sviluppate. Ora i servizi segreti del Cremlino stanno cercando di capire chi abbia consigliato a Zelensky una mossa del genere. Prima di tutto si sono rivolti agli americani. La risposta però è stata negativa: “Non siamo noi suggeritori di Kiev” la ferma risposta della Cia. Allora chi è stato? Tutti gli sguardi sono puntati sull’MI6 britannico…
Vannacci, la tessera del Carroccio e l’ira di Bossi
La promessa di Vannacci a Salvini. Anche questa come quella dell’anno scorso è l’estate del generale. I giornalisti gli danno la caccia tutti i microfoni sono per lui. I leghisti pendono dalle sue labbra, forte dei cinquecentomila voti ottenuti alle elezioni europee. Si dice però che Bossi, il fondatore, non lo sopporti affatto e che anche all’interno della mitica base leghista non hanno ancora capito se sia stato un vantaggio averlo tra le proprie fila oppure se alla fine la sua candidatura si rivelerà un clamoroso boomerang per il carroccio. Ora, fonti vicinissime al leader leghista giurano che il generale abbia fatto solenne promessa al Capitano (Salvini) di prendere la tessera della Lega. Così tutte le polemiche su eventuali partitini e fughe in avanti finirebbero in un colpo solo.
Rai, l’Ad Sergio e la “cura dimagrante” che nessuno vuole
Prosegue la “cura dimagrante” in Rai. Poco prima di partire per le ferie il sempre abbronzatissimo (pare Carlo Conti) amministratore delegato di viale Mazzini Roberto Sergio ha inviato alle varie direzioni una mail con la quale è stata comunicata la volontà da parte dell’azienda televisiva di Stato di proseguire nel “Piano straordinario di incentivazione all’esodo volontario per il personale”. La precedente iniziativa scadeva il 31 luglio, ma il budget stanziato non è stato completamente utilizzato. In sintesi, c’è stata meno richiesta da parte dei dipendenti rispetto alle previsioni iniziali. Per questo Rai ci prova di nuovo per arrivare all’esaurimento dei fondi messi a disposizione (complessivamente 30 milioni di euro). L’iniziativa è rivolta a quadri, impiegati, operai e dirigenti. Sono invece esclusi i giornalisti. Possono aderire i dipendenti che hanno già compiuto 61 anni di età.
Sulla questione “incentivi all’esodo” c’è stato un forte dibattito tra i dipendenti. Da un lato si tende ad agevolare l’uscita di personale anziano, ma per contro – secondo i sindacati – non è stato previsto un adeguato piano per integrare le persone in uscita con nuove leve. Per effetto di questo meccanismo alcune direzioni si stanno via via riducendo per numero di personale, costringendole così a ricorrere a personale esterno a partita Iva e a procedere alle cosiddette “prime utilizzazioni”, sempre molto criticate dai sindacati. PS, l’interim della radiofonia è passato da Roberto Sergio a Flavio Mucciante perché Sergio ha assunto l’interim della presidenza (per via delle dimissioni della Soldi) e quindi è incompatibile con una direzione aziendale…
Lega-Fdi, Rai goccia finale: “Fratelli sprovveduti”
Sicuri che vada tutto bene tra Lega e Fratelli d’Italia? La partita Rai, invece, rischia di diventare la goccia che farà traboccare il vaso. Il clima tra i due partiti di governo è bollente. “Mai visto degli sprovveduti più dei Fratelli” spiega uno degli uomini più ascoltati da Matteo Salvini. “Sono riusciti a compattare il campo largo, a bruciare la Agnes e a non avere una maggioranza in vigilanza. Per fare la guerra a Salvini. Davvero dei principianti”. “La Rai così non la governi. Se non hai il 51% hai necessità di alleati. Ma forse come funziona la democrazia non l’hanno ancora capito. FdI non ha capito che la sinistra non farà mai un accordo perché il campo largo ha impostato tutta la sua strategia elettorale su due binari: antifascismo e telemeloni. Per cui non può ammettere alcuna convergenza con il centrodestra”. Più chiaro di così.
Balneari, Meloni tira a campare
Sempre meglio tirare a campare diceva Giulio Andreotti. Ed ecco spuntare ora il piano di Giorgia Meloni per scavallare le prossime elezioni politiche e lasciare la patata bollente dei balneari a chi verrà dopo di lei. A Palazzo Chigi circolano varie bozze di lavoro per “risolvere” l’annosa questione balneari. La più accreditata è quella di prorogare le attuali concessioni balneari a tutto il 2025 e far ripartire la mappatura delle coste. In ogni caso le gare verrebbero indette non prima del 2027, ovvero non prima delle prossime elezioni politiche. Un modo per tenersi stretto il voto dei balneari ed andare in campagna elettorale intonsi, dicendo di aver fermato Bruxelles. Tanto poi se vincerà il campo largo saranno cavoli loro. Saranno Schlein e compagni a doversela vedere con i balneari.
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