«C’era un gruppo di otto ragazzi, urlavano “Duce scendi dalle stelle. Anna Frank mettiamola nei forni”. Gli ho detto di smetterla con queste stronzate e loro mi hanno preso a cazzotti. Un ragazzo è intervenuto per difendermi, l’hanno pestato. Erano giovani, avevano tra i 20 e i 25 anni, erano abituati ad agire con la logica del branco e si sono coperti il volto». É stata una vigilia di Capodanno da incubo, quella vissuta a piazza San Marco dal coordinatore nazionale ed ex deputato di Articolo 1-Mdp Arturo Scotto. Che ha raccontato la vile aggressione subita poco dopo mezzanotte mentre era a Venezia con la sua famiglia direttamente sui social. Che cosa sia accaduto di preciso lo racconta lo stesso Scotto con un post su Facebook. «Ecco i fatti: eravamo in Piazza San Marco per festeggiare il nuovo anno con mia moglie e mio figlio. Un gruppetto di ragazzi – circa 8 – urlavano “duce tu scendi dalle stelle” e “Anna Frank l’abbiamo messa nel forno” immediatamente dietro di me.

Intorno alla mezzanotte nel pieno di un grande e commovente brindisi collettivo. Mi sono girato verso di loro e ho detto di smetterla, ero spaventato per mia moglie e mio figlio quattordicenne».
«Hanno rincarato la dose – continua il coordinatore di Mdp – urlando “duce duce”. Ho ripetuto che era inaccettabile che in un giorno di festa dicessero quelle castronerie. Sono passati dalle parole ai fatti. Uno, due, tre cazzotti in faccia. Sangue dal naso ma per fortuna nessuna frattura. Un ragazzo di venti anni è intervenuto per sedare la rissa: pestato di brutto. Non so come si chiama, ma lo ringrazio per il coraggio e il disinteresse. Gli aggressori si sono coperti il volto e poi si sono dileguati. Come dei vigliacchi. Stamattina mi sono tolto un peso e ho sporto denuncia all’arma dei carabinieri». Fin qui i fatti. Poi Scotto coglie nella triste vicenda che lo ha visto protagonista, il segnale di un clima incrancrenito dall’odio. «Bisogna smetterla di pensare che sono ragazzate. Sono piccoli squadristi – chiosa Scotto – che si fanno forza nella logica del branco. Una cosa di cui preoccuparsi seriamente. Il fascismo è nato così, esattamente all’alba degli anni Venti del secolo scorso. Voglio ringraziare i tanti e le tante che mi hanno chiamato per la solidarietà e per condannare questi fatti. Siamo di più di quelli che vogliono portare l’Italia indietro. E soprattutto Venezia che sta faticosamente rialzandosi in piedi dopo i fatti drammatici di più di un mese fa. Una città magnifica e accogliente. Che non sarà mai sporcata da quattro fascistelli che agiscono impuniti e nell’anonimato. Non passeranno mai».

L’episodio è stato raccontato anche dalla moglie di Scotto, Elsa Bertholet, in un post su Facebook: «Capodanno a Piazza San Marco con marito e figlio grande, mezzanotte e un minuto: un gruppo dietro di me canta ‘Anna Frank sei finita nel forno’, mi giro: “Ragazzi basta!”, si mettono a urlare: “Duce, duce …..” con mano alzata, si gira mio marito che prima non le aveva sentito cantare: “Basta!!!!” e boom si prende botte in faccia da vari lati, poi si mette di mezzo un ragazzo per aiutarci e lo picchiano pure lui, visibilmente abituati al fatto, poi fuggono come dei vigliacchi che sono».  A poche ore dalla denuncia pubblica dei coniugi Scotto, il governatore veneto Luca Zaia ha preso le distanze dall’accaduto.  Il presidente leghista della Regione ha parlato di fatto «estremamente grave, anche perché sullo sfondo c’è l’antisemitismo e il revisionismo, contro cui combattiamo da anni in ogni modo e lanciamo costanti allarmi per la sua diffusione fra i giovani anche attraverso il web, e a pochi giorni dal 27 gennaio, quando saremo al Ghetto di Venezia per celebrare il ricordo della tragedia della shoah».

Dura la condanna del presidente della Camera, Roberto Fico. Che esprime la sua personale «solidarietà ad Arturo Scotto e alla sua famiglia per la violenta aggressione squadrista subita» scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico. Che parla di «episodio gravissimo e intollerabile». «Non c’è posto nella nostra società e nella nostra democrazia – aggiunge Fico – per qualunque apologia del fascismo e per qualunque espressione di violenza e antisemitismo. È sull’antifascismo che nasce la nostra Repubblica, ribadiamolo ad alta voce tutti quanti».