A pochi giorni dal ritorno in onda di Report, il programma d’inchiesta in onda su Rai 3, è già Ranucci show tra annunci di servizi roboanti (che spesso si sciolgono come neve al sole nei giorni successivi) e principi d’accusa ad altre trasmissioni colpevoli di aver fatto diventare Report un pacco postale. Dal patteggiamento dell’ex governatore ligure Giovanni Toti al nuovo caso Boccia al ministero della Cultura, passando per le inchieste sulle proprietà delle squadre di calcio, a partire dall’Inter, è un Sigfrido Ranucci carico quello ospite a Un giorno da pecora su Radio1.

Ranucci punta il dito: “Report pacco postale”, poi minimizza

Report partirà ufficialmente domenica 27 ottobre su Rai 3 ma il suo direttore critica l’azienda pubblica televisiva per i ritardi accumulati per questa nuova stagione anche se, in fin dei conti, la durata della trasmissione sarà più lunga di 30 minuti “ma non l’abbiamo chiesto noi” precisa Ranucci che lamenta: “‘A Report quest’anno siamo partiti particolarmente in ritardo, c’è qualcuno che ha deciso di dare tutto lo spazio del lunedì a Giletti e Giletti ha fatto spostare con la programmazione Iacona che è venuto davanti a noi. E a noi ci hanno spostato come un pacco postale…”. Però nonostante il dito puntato prima contro l’ex conduttore di La7 (che su Rai3 conduce il lunedì “Lo Stato delle cose”), poi contro il giornalista di “Presa diretta”, Ranucci minimizza e prova a coprire le accuse: “Giletti ha fatto bene il suo, io avrei chiesto lo stesso. Ma questo lo voglio vedere come un attestato di stima, nel senso ‘dove ci metti ci metti andiamo bene”’.

Ranucci e il Boccia-bis “al maschile”

Dalle lamentale con l’azienda pubblica ora a trazione centrodestra all’annuncio delle nuove inchieste, in particolare quella sul caso Boccia-bis al ministero della Cultura: “Sveleremo un nuovo caso Boccia, ma Sangiuliano non c’entra, anzi a Gennaro mando un saluto. È uno dei pochi che sa cos’è la dignità e si è dimesso anche ingiustamente”. Poi spolvera la versione aziendalista quando su Sangiuliano aggiunge: “È una persona che in Rai può dare ancora molto”.

Tornando al “nuovo caso Boccia”, Ranucci sottolinea che “potrebbe essere al maschile ma come modalità di operazione è un caso simile”. Poi rivela: “Ci sono documenti e chat che farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia”. Il conduttore smentisce il coinvolgimento diretto di Alessandro Giuli o almeno chiarisce di non aver mai detto che le chat in questione “riguardano Giuli”. Quanto al capo di gabinetto Francesco Gilioli, rimosso poche settimane dopo l’arrivo del neo ministro al posto di Sangiuliano, Ranucci replica alle indiscrezione lanciate da Repubblica su presunti documenti girati a Report. “A noi non risulta che ci abbia passato documenti – ha risposto -. Però da giornalista io chiedo ai miei, nel rapporto di fiducia, chi è la fonte e se uno di loro ha come fonte il capo di gabinetto e non lo rivela questo non lo so. Giuli ha detto che ha delle prove, non se riguardano i rapporti con Report. Se ce l’ha le mostrasse. A noi al momento non risulta”.

Ranucci e il servizio anti-Toti nel giorno delle elezioni in Liguria: “Ho valigetta pronta”

Dal Boccia-bis al patteggiamento di Giovanni Toti. Ranucci annuncia nuovi sviluppi su una inchiesta che ha pregiudicato quasi del tutto la carriera politica dell’ex governatore ai domiciliari per mesi e ‘liberato’ dai giudici solo dopo le dimissioni. Il servizio andrò però in onda mentre la Liguria si recherà alle urne per scegliere il neo governatore tra il candidato di centrodestra Marco Bucci e quello di centrosinistra Andrea Orlando. Probabilmente non la domenica migliore per mandare in onda il servizio considerato che si voterà anche lunedì 28 (dalle 7 alle 15). Ma Ranucci non ci sta: “Tutti si riempiono la bocca col silenzio elettorale – ha detto a Un Giorno da Pecora Ranucci -, ma questo non riguarda i giornalisti, riguarda i partiti”. E’ comunque molto probabile che questa scelta verrà aspramente criticata. “Ma io ho già la valigetta pronta per la commissione di vigilanza Rai…”.

Poi entra nel merito del servizio e spiega che a Report “ricostruiremo la vicenda giudiziaria che ha riguardato la Liguria, noi andremo in onda il 27 ottobre ed il 30 il tribunale di Genova deciderà sulle richieste di patteggiamento. E poi ricostruiremo il sottobosco che si è mosso in questa vicenda, sconosciuto ai più. Ad esempio, c’è un piccolo paesino siciliano che ha condizionato il santo di Genova, S. Bortolomeo: hanno tolto quello genovese per metter l’altro”.

 

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