Dieci giorni prima avevano visto la foto, diffusa dal Calcio Napoli, di David Neres mentre firmava il contratto con il suo nuovo club. Ma questo interessava relativamente perché il dettaglio che non è sfuggito ai tre rapinatori è un altro: l’orologio di valore che il il calciatore brasiliano indossava al polso sinistro. Un Patek Philippe da oltre 100 mila euro. Così alla prima occasione buona, è partito l’assalto al minivan sul quale viaggiava Neres. E’ la notte del primo settembre quando il neo acquisto del Napoli viene rapinato da due persone che affiancano la vettura in scooter e, dopo aver rotto il finestrino posteriore e mostrato la pistola, fuggono via in possesso dell’orologio di lusso.

Rapina a Neres, decisive telecamere e intercettazioni per camorra

A distanza di poco più di due mesi i presunti responsabili sono stati identificati dai carabinieri grazie alle telecamere (sempre più fondamentali per gli investigatori) e grazie alle intercettazioni “a strascico”, ovvero una microspia posizionata su un’auto, una Fiat Panda, utilizzata da un (presunto) affiliato al clan Iadonisi di Fuorigrotta (negli ultimi anni nel quartiere ci sono stati almeno 4 omicidi non ancora risolti per questioni soprattutto relative a droga ed racket). Auto, guidata nel caso specifico da un netturbino (non indagato), che è andato a recuperare il figlio e gli altri due complici della rapina abili a liberarsi di scarpe e vestiti per non essere riconosciuti dalle telecamere durante la fase della rapina.

Sono finiti così in carcere tre uomini, Gianluca Cuomo, 30 anni; Giuseppe Vitale, 24 anni e Giuseppe Vecchione, 34 anni, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura di Napoli guidata da Nicola Gratteri e condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo che hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, nei confronti dei tre ritenuti gravemente indiziate del delitto di concorso in rapina pluriaggravata.

Il video della rapina a Neres

Nella notte a cavallo tra il 31 agosto e il primo settembre, dopo la partita vinta per 2-1 dal Napoli di Antonio Conte contro il Parma, i rapinatori hanno raggiunto il minivan sul quale viaggiava il calciatore per rientrare in albergo. C’era traffico per il post partita e così i rapinatori sono riusciti a studiare bene i passaggi successivi da fare dopo aver cristallizzato la presenza dell’orologio di valore al polso del giocatore. Una volta avvicinatisi al minivan, uno dei due banditi che viaggiavano in sella ad uno scooter, ha rotto il vetro del finestrino posteriore facendosi consegnare, sotto la minaccia di un’arma, l’orologio per poi darsi alla fuga.

Nel video diffuso dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli, si vede il trio operativo sia prima che dopo la rapina effettuata. Nello specifico all’inizio del filmato, grazie alla ripresa di una telecamera dello stadio Maradona, si vede lo scooter con due persone a bordo seguire il minivan con a bordo Neres e la famiglia che lascia lo stadio (lato settore Distinti). Dopo la rapina il gruppo rientra alla base, ovvero nel Rione Lauro un complesso di edilizia popolare che si trova proprio di fronte lo stadio di Fuorigrotta, lato curva B. Nelle immagini si vede uno degli indagati uscire dalla Fiat Panda con il piede scalzo. Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma si sarebbe liberato della scarpa per evitare di essere riconosciuto dalle telecamere presenti lungo la strada.

 

 

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