Forse non serviva il Rapporto Censis per fotografare il quadro sempre più buio per l’Italia. Ma dal 57esimo rapporto del Centro Studi Investimenti Sociali arriva la conferma di ciò che pensano gli italiani e di come sarà il Paese nel prossimo futuro. A partire da un dato inequivocabile: “L’80,1% (l’84,1% tra i giovani) è convinto che l’Italia sia irrimediabilmente in declino”.

Il report del 2023 dell’istituto di ricerca sottolinea come gli italiani siano “sonnambuli” e “ciechi” di fronte ai presagi che parlano di una società in crisi. E dalle rilevazioni del Censis emergono gli aspetti non rassicuranti legati alla demografia, al lavoro, alla sanità del Paese.

Rapporto Censis: calano i giovani in Italia

Il rapporto del Censis illustra le condizioni e i numeri dei giovani in Italia. Oggi i ragazzi e le ragazze nella fascia 18-34 anni sono poco più di 10 milioni, circa il 17,5% della popolazione totale. Nel 2003 erano 13 milioni (il 23%). Negli ultimi 20 anni, quindi, in Italia ci sono tre milioni di giovani in meno.

Un declino di cui non si vede fine. Le previsioni per il futuro, infatti, continuano a essere negative. Nel 2050, i giovani tra 18 e 34 anni saranno poco più di otto milioni, il 15,2% dell’intera popolazione. Tra l’altro, la maggioranza della popolazione (57,3%) ritiene che i giovani siano la generazione più penalizzata di tutte. A pesare il calo demografico, costante ormai da anni, e la fuga all’estero.

La fuga degli italiani all’estero

Per aiutare a inquadrare il declino italiano serve anche dare un’occhiata ai numeri degli espatriati e al loro aumento. Negli ultimi dieci anni, infatti, gli italiani che si sono stabiliti all’estero sono aumentati del 36,7%, quasi 1,6 milioni in più. In questi anni a pesare è stata sempre di più la componente giovanile, spesso con un livello alto di formazione.

Nell’ultimo anno sono espatriate circa 82mila persone, di cui il 44% tra i 18 e i 34 anni (più di 36mila). Se a questo numero si aggiungono anche i minori al seguito delle famiglie, si arriva a circa 50mila persone, ovvero il 60,4% del totale. Inoltre, è cresciuto anche il numero dei laureati che se ne vanno dall’Italia: gli expat 25-34enni con una laurea sono passati dal 33,3% del totale nel 2018 al 45,7% nel 2021.

L’aumento esponenziale degli anziani

Se i giovani diminuiscono, gli anziani aumentano. Oggi costituiscono il 24,1% della popolazione, ma nel 2050 saranno il 34,5%, circa 4,6 milioni di persone in più. In più, gli anziani di domani saranno sempre più senza figli e sempre più soli, secondo il rapporto Censis. Le stime indicano che nel 2040 il 10,3% degli anziani continuerà ad avere problemi di disabilità.

Oltre a questo, le stime del Censis, prevedono che nel 2050 ci saranno quasi otto milioni di persone in età lavorativa in meno in Italia. Un dato che avrà ripercussioni su tutto il tessuto economico e sociale del Paese. Per questo, come si legge nel rapporto, il mercato del lavoro in Italia “non può fare a meno degli stranieri“. Nei prossimi tre anni saranno ammessi in Italia attraverso il “Decreto flussi” 452.000 cittadini stranieri, un numero decisamente più alto rispetto al passato. Oggi gli stranieri lavoratori sono 2.374.000 e rappresentano il 10,3% del totale degli occupati.

Rapporto Censis: le famiglie in Italia

In Italia oggi le famiglie sono in totale 25,3 milioni. Il 57esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2023 individua anche la percentuale di quelle cosiddette tradizionali, quindi composte da una coppia – con o senza figli – che sono il 52,4% (rispetto al 60% nel 2009).

Il 32,2% delle famiglie (8,1 milioni) è formato da una coppia con figli (nel 2009 era il 39%). Cala anche il numero di matrimoni: nel 2008 erano stati 246mila, nel 2021 sono stati 180mila. Le famiglie composte da coppie non coniugate, invece, sono 1,6 milioni. Inoltre, dal 2018 al 2021 sono state celebrate 8792 unioni civili.

Le coppie con i figli

Il rapporto Censis dà anche uno dei dati più emblematici sul disastro demografico in Italia. Nel 2040 solo una coppia su quattro avrà figli (il 25,8% del totale). Mentre, invece, le famiglie composte da una sola persona aumenteranno fino a 9,7 milioni (il 37%), di cui quelle costituite da anziani diventeranno la grande maggioranza: il 60%, pari a (5,6 milioni).

Il calo demografico

Tra meno di 30 anni, nel 2050, l’Italia avrà 4,5 milioni di residenti in meno. Il 57esimo Rapporto del Censis mette in proporzione questo numero: è come se le due più grandi città italiane, Roma e Milano, scomparissero. La flessione demografica sarà il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale aumento di 4,6 milioni di persone over 65.

Rapporto Censis: le paure degli italiani

Lo studio delinea anche le paure e le incertezze degli italiani di oggi. L’84% della popolazione è impaurita dal clima impazzito, mentre il 73,4 dalla crisi economica e sociale, con povertà diffusa e violenza. Per il 73% l’Italia non riuscirà a gestire l’arrivo di milioni di persone in fuga dalle guerre o dai cambiamenti climatici, invece il 53% ha paura che il debito pubblico provocherà il collasso finanziario dello Stato.

Quasi sei italiani su dieci hanno paura di una possibile guerra mondiale in cui il Paese potrebbe essere coinvolto, stesse proporzioni di chi ritiene l’Italia non capace a proteggersi da attacchi terroristici jihadisti.