L'evento
Rapporto Strategico 2024 CED, per le aziende è l’ora della coopetizione
Le sfide epocali di questi tempi complessi, con l’IA che impone una corsa senza precedenti, costringono anche i competitor a cooperare. A trovare soluzioni comuni, a testare, verificare, implementare insieme soluzioni tecnologiche capaci di far correre tutti da un livello più alto. Di approcci, contaminazione e dialogo tra le imprese – e tra imprese e Stato – si è occupato ieri l’appuntamento alla Farnesina.
La Coopetizione – crasi di “cooperazione” e “competizione” – è sicuramente la più importante tra queste perché è la strategia in grado di prendere il meglio sia dalle dinamiche competitive che da quelle cooperative. Queste le conclusioni emerse dal Rapporto Strategico 2024 del Centro Economia Digitale (CED), uno dei più autorevoli “think tank” italiani, presentato al Ministero degli Esteri. L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali da Maria Tripodi, Sottosegretario al MAECI e ha visto la partecipazione di esponenti di alto livello imprenditoriale, con la moderazione dei giornalisti Manuela Perrone, del Sole 24 Ore e Giorgio Rutelli, Vicedirettore di AdnKronos .
«In un mondo sempre più complesso e iperconnesso, caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e di intensificazione della competizione per il raggiungimento di una supremazia tecnologica, economica e militare – ha dichiarato Rosario Cerra, Fondatore e Presidente del CED – l’obiettivo di questo Rapporto è quello di evidenziare, sia per le Aziende sia per gli Stati, il potenziale di un approccio di tipo coopetitivo. Nonostante, infatti, che tra le aziende e tra gli Stati vi sia sempre più competizione, queste entità non possono fare a meno di collaborare in certi ambiti. Bisogna però essere capaci di farlo per evitare di essere il soggetto che all’interno di una relazione coopetitiva ci perde. Dalle analisi condotte, arricchite dai contributi delle aziende socie del CED, è emersa l’importanza di formare competenze specifiche in ambito gestionale e diplomatico per supportare la gestione di relazioni coopetitive complesse. Incentivi pubblici, crediti d’imposta e consorzi tra aziende sono suggeriti per stimolare l’adozione di tecnologie avanzate, soprattutto in settori cruciali come la transizione digitale ed energetica».
La ricerca del CED, basata su un campione di circa 2.000 imprese globali, dimostra che la Coopetizione è in forte crescita: sono 15.000 i casi di collaborazione tra aziende competitor registrati dal 2003 al 2022; il numero di brevetti collaborativi è aumentato del 159%, con una quota che è quasi raddoppiata sul totale dei brevetti (+82%). Settori come Salute, ICT ed Energia guidano questa applicazione, evidenziando come l’innovazione collaborativa sia cruciale e necessaria per competere sui mercati globali. A livello internazionale la collaborazione tra Stati Uniti e UE rimane fondamentale, nonostante la crescita delle co-brevettazioni con Cina e India.
Il rapporto affronta anche le dinamiche geopolitiche, proponendo la nozione di Sovranità Tecnologica Coopetitiva: una strategia per mezzo della quale gli Stati competono per la leadership tecnologica ma collaborano nella generazione di tecnologie critiche, fondamentali per la sicurezza economica ma anche per l’autonomia strategica. Di grande interesse il panel delle imprese che ha visto alternarsi Giulia Gasparini di AWS; Fabio Florio, Cisco; Claudia Squeglia di Eni; Diego Ciulli, Google Italy; Mario Tartaglia, Gruppo FS; Fabio Tognon di Hewlett Packard; Francesca Bitondo, Microsoft Italy; Andrea Falessi, di Open Fiber; Francesco Salerni, di Terna e Sabina Strazzullo di TIM.
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