Il Regno Unito ha festeggiato l’incoronazione del nuovo sovrano Carlo III, ma la figura di Elisabetta ha incarnato una costante nella vita dei britannici per 70 anni. Il mondo è cambiato molto da quando fu incoronata la Regina; Uk è stato un faro per la cultura multietnica, l’inclusività e l’accoglienza, ma oggi ci sono segni di insofferenza nei confronti del sovrano capo di stato in molti paesi del Commonwealth, tra cui Australia, Canada e Nuova Zelanda.

E c’è un tema-Scozia ha accolto il nuovo sovrano con indifferenza e ostilità, alimentando il dibattito sull’indipendenza dal Regno Unito. Mentre in Inghilterra tantissimi cittadini hanno organizzato feste nei loro quartieri, gli scozzesi hanno accolto il nuovo Re con indifferenza e qualcuno con ostilità. Addirittura l’ex primo ministro scozzese Alex Salmond si è fortemente battuto per evitare che la “Pietra del Destino”, una grande pietra medievale usata da secoli per l’incoronazione dei sovrani scozzesi, non fosse trasferita da Edimburgo a Londra per l’incoronazione di Carlo III. I simboli contano.

La Brexit ha creato rassegnazione, ma anche l’opportunità di affrontare problemi come il divario fra sud ricco e nord povero. Sul piano politico qualcosa si muove: la rottamazione imposta nel Partito Laburista da Sir Keir Starmer della vecchia sinistra perdente di Jeremy Corbyn ha prodotto un gran balzo nei sondaggi, un vantaggio di 15% sui Conservatori, ma soprattutto ha portato alla vittoria dei Laburisti alle ultime elezioni comunali lo scorso 4 maggio.

I grandi perdenti sono stati i Conservatori, nonostante il Primo Ministro Sunak provi a essere più prudente rispetto alla disastrosa Truss. Dopo 13 anni di governo Tory, l’instabilità politica con 5 primi ministri, la Brexit, una pandemia e una gestione economica fallimentare, si apre la strada per una vittoria di Starmer e dei Laburisti alle prossime politiche, probabilmente nel 2024. Ma esisterà ancora il Regno Unito?