Reddito di emergenza 2021, a chi spetta e quali sono i requisiti per ottenerlo

La povertà assoluta, certificata nei giorni scorsi dall’Istat, è tornata a crescere nell’ultimo anno (ben 5,6 milioni di poveri assoluti, ossia il 9,4% della popolazione, mai così dal 2005) a causa della pandemia e il Governo di Mario Draghi stanzierà 32 miliardi di euro (ma la cifra potrebbe aumentare) nel decreto sostegno per aiutare imprese, famiglie, e lavoratori autonomi in difficoltà. Verrà riconfermato il contributo per il reddito di cittadinanza, percepito da circa 1,4 milioni d’italiani, verranno dati contributi alle aziende in rosso, finanziati i congedi parentali, voucher per le baby-sitter, bonus una tantum per le partite iva, stagionali, autonomi e intermittenti, proroga della cassa integrazione Covid e del blocco dei licenziamenti.

SOLDI ALLE AZIENDE – Gli indennizzi alle aziende andate in rosso a causa del Covid saranno sulla base della differenza di fatturato tra il 2020 e il 2019, anno su anno dunque e non su base mensile.

RINNOVO REDDITO DI CITTADINANZA – I 32 miliardi saranno utilizzati anche per rifinanziare il Reddito di cittadinanza (cui verrà destinato un miliardo) destinato, come detto, a quasi un milione e mezzo di italiani.

REDDITO DI EMERGENZA – Con il dl sostegno verrà prorogato per almeno due mensilità anche il reddito di emergenza, la misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Come per il Reddito di Cittadinanza, il beneficiario della prestazione non è quindi il singolo richiedente ma l’intero nucleo familiare.
Non potranno beneficiare del sussidio i percettori del reddito di cittadinanza o di assegni di invalidità, oltre che tutte quelle categorie di lavoratori e partite IVA già beneficiari di altri bonus. Non è incompatibile col Rem invece la Cassa Integrazione. Nel dettaglio, potranno accedere alla misura le famiglie in difficoltà, con Isee inferiore a 15 mila euro e con un valore del patrimonio immobiliare inferiore a 10 mila euro. Il bonus prevede un contributo che va dai 400 agli 800 euro a seconda del nucleo familiare.

PARTITE IVA – Nel Dl dovrebbero essere destinati contributi a fondo perduto per tutti i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 5 milioni di euro e perdite di almeno il 33%. I contributi vanno da un minimo di 1.000 a un massimo di 150mila euro. L’ammontare è calcolato in base alla differenza tra il fatturato di gennaio e febbraio 2021 con quello di gennaio e febbraio 2019 applicando tre percentuali: 20% per le imprese con ricavi o compensi nel periodo di imposta 2019 non superiori a 400mila euro, 15% per quelle con ricavi fino a 1 milione e 10% fino a 5 milioni.

CONGELAMENTO FISCALE – Verrà rinnovato il ‘congelamento’ dei versamenti fiscali e delle rate della rottamazione fino a fine aprile, con contestuale ripresa delle notifiche delle nuove cartelle. Le scadenze sospese andranno saldate entro il sessantesimo giorno dal termine della sospensione. Modificate anche le scadenze per le rate della rottamazione e del saldo e stralcio. Le rate saltate finora e relativi al 2020 andranno saldate entro il 31 luglio, quelle relative al 2021 (febbraio, marzo, maggio e luglio) entro il 30 novembre. Nel decreto sostegno potrebbe rientrare anche lo stralcio di tutte le cartelle ricevute tra il 2000 e il 2015. Nella bozza del decreto la misura compare ma non viene specificato l’importo delle cartelle prese in considerazione. Nella relazione tecnica sono elencate 6 ipotesi: 3mila euro, con un costo per lo Stato pari a 730 milioni; 5mila euro, con un costo di 930 milioni; 10mila euro, con un costo di 1,5 miliardi; 30mila euro, con un aggravio di circa 2 miliardi; 50mila euro, con costo di 2,3 miliardi. Infine, nel caso della cancellazione di tutte le cartelle dei 15 anni, l’aggravio per lo Stato si aggirerebbe sui 3,7 miliardi.

BLOCCO LICENZIAMENTI E CIG – Dieci miliardi del nuovo pacchetto andranno a sostenere il blocco dei licenziamenti, prorogato a fine giugno, e la cassa integrazione covid che dovrebbe essere prolungata per tutto l’anno.

CONGEDI PARENTALI E VOUCHER BABY SITTER- Circa 200 milioni, come anticipato dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, per il innovo dei congedi parentali per chi ha figli impegnati nella didattica a distanza. Vi è poi la possibilità di scegliere lo smart working sempre laddove vi siano necessità di cura, e i voucher baby-sitter.

ALTRI BONUS – Contributi a fondo perduto generalizzati senza codici Ateco e con autocertificazione oltre a bonus per i lavoratori stagionali, autonomi e intermittenti.

FONDI A FORZE DI POLIZIA E VIGILI DEL FUOCO – Il dl sostegno prevede fondi anche per le forze di polizia, i vigili del fuoco, la polizia penitenziaria e le capitanerie di porto impegnate nella lotta al Covid. Nella bozza viene autorizzata la spesa di 93,3 milioni in particolare per le indennità di ordine pubblico, l’impiego del personale delle polizie locali e per gli straordinari del personale delle Forze di polizia. Inoltre in considerazione del livello di esposizione al rischio di contagio da Covid-19 connesso allo svolgimento dei compiti istituzionali delle Forze di polizia, al fine di consentire la sanificazione e la disinfezione straordinaria degli uffici, degli ambienti e dei mezzi in uso alle medesime Forze, nonché assicurare l’adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale e l’idoneo equipaggiamento al relativo personale impiegato, è autorizzata per il 2021 la spesa complessiva di 24,9 milioni per l’anno 2021. Per gli straordinari dei vigili del fuoco la spesa ammonta a 5,7 milioni, mentre per garantire il rispetto dell’ordine e della sicurezza in ambito carcerario e far fronte al protrarsi della situazione emergenziale connessa alla diffusione del Covid-19, per il periodo dal primo febbraio al 30 aprile 2021, è autorizzata la spesa complessiva di euro 3,6 milioni per la polizia penitenziaria. Circa 3 milioni arrivano anche per le Capitanerie di porto.