Una prima risposta dal Pd alla Bellanova è arrivata dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli. Ed è un no supportato dall’appello all’unità per battere Salvini. E c’è chi addirittura, dal fronte Leu, attacca Iv parlando di accordo con il capo della Lega, accusa mossa ieri anche dal Fatto quotidiano. Ma Bellanova e Renzi non hanno dubbi e insistono: mai con Emiliano. Chiunque si candiderà nel centrosinistra se la dovrà vedere con Fitto, nome in realtà non molto amato da Salvini ma che anche ieri Giorgia Meloni ha definito intoccabile. Anche qui la partita è ancora aperta. La Puglia non è l’unica regione ad avere problemi simili, in Campania la situazione non è meno complicata, anche perché giocano un ruolo decisivo i 5 Stelle che proprio domenica hanno bocciato la proposta di Roberto Fico di un accordo con il Pd. Ha vinto la linea di Luigi Di Maio, che per quanto dimissionario come capo politico continua ad avere il controllo del movimento, almeno a Napoli. Ma la Puglia assume oggi più che mai una valenza decisiva. Da una parte c’è un magistrato in aspettativa, iscritto al Pd e populista della prima ora, dall’altra c’è un campo progressista che in Emilia Romagna ha dimostrato di poter vincere se abbandona la strada del giustizialismo e le misure dettate dalla pancia e non dalla razionalità. Non c’è in gioco solo il futuro della Puglia, ma di una idea della politica che fino a qualche mese fa sembrava impossibile rimettere in agenda e che oggi riappare come un orizzonte concreto.