Cosa prevede la Costituzione
Regione Calabria verso nuove elezioni, Occhiuto favorito
Con la scomparsa della presidente Santelli in Calabria si è aperto un vuoto di potere. E ora cosa succede? Il faro è l’articolo 126 della Costituzione che prevede la morte di un presidente di una giunta regionale come causa di scioglimento del consiglio locale e di decadenza della stessa giunta. Si torna a votare, insomma. A breve il consiglio regionale dovrà quindi prendere atto formalmente del decesso, poi entro sessanta giorni si tornerà alle urne. Un meccanismo, questo di sostituzione, dalla ratio precisa, come spiega a Il Riformista il costituzionalista Michele Della Morte: «Simul stabunt aut simul cadent. Essendoci l’elezione diretta a suffragio universale del presidente della regione ed essendo il consiglio eletto insieme alla sua figura, gli organi devono seguire la stessa durata. Vale lo stesso al livello comunale e non a quello nazionale perché Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica non vengono eletti direttamente».
«Si tratta di un caso inedito – aggiunge Della Morte – perché accadde nel 1980 che morì il presidente siciliano Piersanti Mattarella (fratello dell’attuale Capo dello Stato n.d.r.), ma allora il presidente della giunta regionale non aveva i poteri e l’importanza di oggi, perché era prima della riforma del Titolo V della Costituzione. Poi in questo caso la presidente era stata eletta meno di un anno fa (a gennaio)». Intanto a guidare la Regione sarà il vicepresidente, il leghista Antonino Spirlì, che si occuperà dell’ordinaria amministrazione insieme alla giunta. Spirlì, proprio lui: l’assessore omosessuale alle Pari opportunità che lo scorso 2 ottobre alla manifestazione a Catania in difesa di Matteo Salvini parlava di «lobby frocia» al potere, rivendicando l’uso dei termini «ricchione» e «negro», mentre mostrava il rosario contro il “politicamente corretto”.
Difficile che possa essere della Lega il nuovo candidato unitario del centrodestra: il partito alle ultime comunali, nonostante la conquista di Taurianova, ha perso molti voti. La palla potrebbe essere in mano ancora una volta a Forza Italia: un candidato papapile è Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza in scadenza di mandato (si vota a giugno 2021). Il carisma di Santelli è difficilmente replicabile, ma il radicamento sul territorio in questo caso c’è, così come il profilo moderato. Santelli è stata vicesindaca proprio di Occhiuto a Cosenza: quando un anno fa fu scelta come candidata del centrodestra il suo nome venne fatto da Silvio Berlusconi a discapito del sindaco, che era sostanzialmente la seconda scelta. Lei, donna carismatica e politica di professione, era infatti molto più dirompente.
Unico ostacolo per Occhiuto, ora, potrebbero essere i problemi giudiziari. Nel 2019 è stato indagato con l’accusa di bancarotta fraudolenta dalla procura della sua città. La vicenda è quella della società Ofin s.r.l, che amministrava: durante il fallimento sarebbero stati dirottati tre milioni di euro. E il centrosinistra? A gennaio, con l’imprenditore del tonno Pippo Callipo, ha preso il 30% contro il 55% del centrodestra: per provare a vincere servirebbe un’alleanza con civici e grillini, ma in Umbria e Liguria l’operazione è già fallita.
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