Il caso nel giorno del voto
Registri elettorali, polemiche sul rosa e blu per identificare il genere: “Discriminano le persone trans”
Nel giorno in cui 9 milioni di italiani sono chiamati a votare per le elezioni comunali e altri 50 ai cinque quesiti del referendum sulla giustizia, scoppia una polemica sui registri elettorali.
La comunità Lgbtq+, forte del successo del partecipassimo Pride di Roma, mette nel mirino gli elenchi del Viminale per votare alle elezioni comunali e per il referendum. Per Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay, “con gli elenchi in rosa e blu fatti dal Ministero degli Interni, l’attuale accesso ai seggi elettorali non tiene conto della complessità delle persone transgender”.
Il problema, spiega Marrazzo, è che “migliaia di persone aventi diritto al voto in questo momento in Italia non sono in possesso di documenti conformi alla propria identità”. “La pubblicazione degli elenchi in rosa ed in blu, oltre essere anacronistici, pongono l’attenzione su un grande tema che avevamo sollevato anche per le scorse elezioni. Costringere le persone trans e non binarie a fare coming out in ambienti non idonei, esponendole di fatto alla possibilità di diventare un facile bersaglio di violenza e discriminazione (per la propria identità di genere). Mentre in contemporaneo lo stesso ministero non ha bloccato centinaia di liste dove le quote per le donne non erano rispettate, e per le quelli faremo ricorso nei comuni dove siamo presenti“, prosegue il portavoce del Partito Gay.
La richiesta, indirizzata da Marrazzo al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è dunque quella di emanare una circolare per ‘porre fine’ ai libretti in rosa per le donne e in azzurro per gli uomini “e che le file siano solo in ordine alfabetico e non divise per genere (maschio femmina), per poter regolamentare le file ai seggi in forma più rispettosa e permettere a tutti e tutte le persone trans di esprimere il proprio voto, parliamo di una popolazione tra le 100 e le 200 mila persone coinvolte, che anche a queste elezioni non parteciperanno in gran parte”.
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