Il dado è ormai tratto. Matteo Renzi vede il futuro di Italia Viva ancorato al centrosinistra, aperto a un’alleanza con le altre forze di sinistra. Una linea che adesso l’ex premier porterà avanti negli organi di partito, anche se in merito ai modi – oltre che sui contenuti – c’è qualche malumore, come quello di Luigi Marattin. Renzi, però, ieri sera ha confermato la sua posizione nella rassegna culturale Ponza D’Autore, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi, parlando anche del governo e della maggioranza di destra fratturata.

Renzi conferma la svolta: “Bipolarismo non si rimette in discussione”

“Piaccia o non piaccia il bipolarismo che io volevo rimettere in discussione, non si rimette in discussione. Alle prossime elezioni o votate la destra o votate la sinistra, e siccome bisogna scegliere preferisco andare a fare l’ala moderata del centrosinistra che inseguire un ipotetico terzo polo che, purtroppo, per responsabilità varie, a cominciare da Calenda, non c’è più”. Queste le parole di Renzi dal palco sull’isola laziale. L’ex premier continua: “Io sono un professionista della politica e vado avanti su una scelta politica. Ma capisco che questa cosa non piaccia, in politica piacciono quelli simpatici e non i professionisti. Io sono uno che pensa che per far politica bisogna avere studiato, fatto gavetta, preso i voti in consiglio provinciale, preso i voti al comune, preso i voti in tante elezioni, per fare politica, secondo me, serve questo. Però c’è anche chi dice che per far politica questa roba non serve più, si prende l’ultimo arrivato e si mette a far politica, è legittimo”.

Sembra un fiume in piena, Renzi: “Io so cosa vuol dire fare i conti con un bilancio di un comune, con il bilancio di una provincia, con il bilancio di uno Stato e penso che serva questa cosa qui. Però mi rendo conto di non essere maggioranza su questo. Io ho il coraggio di dire quello che penso, e lo faccio con una tale libertà che è del tutto legittimo che le persone possano non avere la stessa opinione che ho io. Quando lei mi dice che ho coraggio dice la cosa più bella. Cor habeo, ho un cuore e quindi ho coraggio”.

Renzi: governo diviso, Vannacci potrebbe guidare nuovo partito di destra

Poi Renzi parla anche del contesto politico attuale e del governo di Giorgia Meloni, suggerendo dei possibili scenari: “La politica estera è sempre stata il collante per far nascere i governi. Oggi la politica estera divide trasversalmente soprattutto il centrodestra: Salvini da una parte, Tajani dall’altra e Meloni che deve scegliere dove posizionarsi tra coerenza e pragmatismo“. Ed è da qui che Renzi parte per ipotizzare mosse future: ”Potrebbe accadere, e qui sarebbe interessante capire se c’è o non c’è un intervento dall’esterno, che qualcuno a destra crei un partito contro la coalizione di centrodestra, ad esempio Vannacci, e quindi che la destra, che è andata unita alle politiche del 2022, potrebbe andare divisa a quelle del 2027, o 2026″.

“Meloni è entrata nella fase della discesa: ha sbagliato il posizionamento sull’Europa ed è rimasta sola, senza alleati, scegliendo di stare con i Conservatori, mentre i suoi amici dei Conservatori come Abascal se ne andavano. Giorgia ha detto ‘votate Giorgia perché votando me io cambierò l’Europa’. Lei ha preso i suoi voti, il 29%, è andata al tavolo per prendere uno dei top jobs ed è rimasta a bocca asciutta. La Von der Leyen, infatti, ha preferito i voti dei Verdi a lei, così Meloni ha preso due sconfitte di fila”, ha concluso il leader di Iv.

Redazione

Autore