La fuga da Azione di importanti dirigenti, quali Enrico Costa, Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace, ha scombussolato il partito di Carlo Calenda. L’ex ministro prova a tirare dritto, ma l’uscita dei quattro esponenti ha minato la credibilità del progetto azionista. A infilare il coltello nella piaga dall’esterno è Matteo Renzi, leader di Italia Viva che critica Calenda ma sembra far finta di niente sulla crisi del proprio partito, con l’uscita di Luigi Marattin e decine di dirigenti territoriali, dopo la debacle alle europee.

Renzi fa finta di niente sulla crisi di Italia Viva e schernisce Calenda

A margine di un’iniziativa a Napoli con il governatore campano Vincenzo De Luca, Renzi ha parlato del suo rivale centrista: “Tutti sappiamo che la scelta di Calenda di distruggere il Terzo Polo era un errore, ha iniziato con distruggere il Terzo Polo ora si distrugge anche Azione ma è un problema loro”. “Peccato ma quella è una pagina chiusa e ora si va verso un bipolarismo del centrosinistra contro il centrodestra; noi siamo impegnati a portare le ragioni del centro nel centrosinistra e quindi portare il centrosinistra a vincere grazie al voto dei moderati e dei riformisti. Se non c’è il voto dei moderati e riformisti il centrosinistra perde”, ha aggiunto.

Redazione

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