Il Senato ha dato il via libera all’abolizione di fatto dell’articolo 15 della Costituzione. Quello che garantisce la riservatezza delle comunicazioni. Il decreto sulle intercettazioni, che è stato approvato ieri pomeriggio, rende quell’articolo (che era un pilastro della struttura liberale dello stato) un orpello inutile. L’Italia era già un paese a spionaggio diffuso. Molto più simile ai paesi ad autoritarismo conclamato che a quelli democratici. In nessun Paese a democrazia avanzata esiste niente di simile al sistema di intercettazioni a tappeto che esiste da noi.
Quando il decreto diventerà operativo, il sistema delle intercettazioni sarà ancora più vasto, la possibilità di usare i Trojan (microspie che si installano come virus nei cellulari e nei computer) estesissima, e diventeranno pienamente legittime (in contrasto con una sentenza della Cassazione) le intercettazioni a strascico, cioè quel modo di fare le indagini che non parte dal reato ma dal soggetto che si vuole condannare. Per capirci: puoi chiedere di intercettare tizio accusandolo di omicidio, anche se sai che è innocente, poi accertare che l’omicidio non lo ha commesso ma ha preso, per esempio, una tangente, o ha trafficato qualche influenza (chissà poi che vuol dire trafficare un’influenza…) o ha commesso qualche altra malvagità di questo genere. E lo condanni.
Saremo più o meno tutti sotto osservazione. Da mattina a notte. Sotto l’occhio dello Stato. Non dello Stato di polizia ma dello Stato dei Pm. Ai Pm sarà dato potere assoluto sull’uso delle intercettazioni. Loro le chiederanno, loro le ascolteranno e decideranno quali parti utilizzare. Loro, se vorranno, le manipoleranno, come hanno fatto con quelle dei ragazzi americani. Loro potranno violare la segretezza dei rapporti con gli avvocati. Loro decideranno cosa far sentire ai difensori e cosa no, e come archiviarle. Loro, se vorranno, le potranno distribuire ai giornalisti amici. Questo governo Conte è uno dei più illiberali della storia della Repubblica. I vecchi ricorderanno il governo Tambroni, spazzato via dalle manifestazioni di piazza, nel 1960. Beh, siamo lì. Ieri la ministra Lamorgese ha chiesto di realizzare le retate dei ragazzi che fumano gli spinelli e di sbatterli in prigione. Neanche Almirante lo pretendeva.
Chiediamo a Renzi: e tu? Hai rivendicato tante volte il tuo garantismo. Cosa ci fai a votare insieme allo schieramento più forcaiolo della storia della Repubblica? Renzi risponderà: ma io ieri non ho votato. Già, ma il tuo partito sì. È ragionevole questo? La libertà si sacrifica a una sconclusionata ragion di Stato? Il decreto ora va alla Camera: possiamo sperare che Italia Viva lo faccia saltare? Che difenda il diritto?