L'intervento del leader di Italia Viva
Renzi non scioglie la riserva sulla candidatura alle europee e attacca: “Meloni, Schlein, Calenda considerano i cittadini dei fessi”
“Solo in Italia ci sono politici che si candidano per il Parlamento europeo dicendo che comunque non ci andranno mai. Che scandalo. Noi di Stati Uniti d’Europa siamo orgogliosamente diversi”. Matteo Renzi con questo messaggio ha preannunciato il suo intervento in tv, a ‘Dritto e Rovescio’, in cui ha parlato della sua possibile candidatura alle elezioni europee. Il riferimento del leader di Italia Viva è rivolto agli altri capi partito che hanno deciso di correre a giugno, gli ultimi in ordine di tempo Giorgia Meloni e Carlo Calenda. L’eventuale ‘discesa in campo’ di Renzi sta facendo discutere anche all’interno degli ambienti della lista SUE.
Renzi candidato con la lista Stati Uniti d’Europa? Quando ci sarà l’annuncio
“Il ragionamento che abbiamo fatto noi con una lista Stati Uniti d’Europa è che chi si candida per andare in Europa, se viene eletto, va in Europa. In tutti gli altri Paesi è così. Noi decideremo, martedì annunceremo le nostre candidature”. “Ma possibile che noi italiani ci facciamo riconoscere e si prende in giro la gente? Metterci la faccia per essere eletti e poi mandarci un altro al posto nostro è una cosa senza serietà. Se vi candidate restate in Europa se non ci volete andare non vi candidate. Non considerate i cittadini dei fessi” ha detto su Rete 4.
Il leader di Italia Viva continua: “Io sono rimasto molto colpito perché qui si candidano tutti quelli che non vanno in Europa. Uno si candida alle Europee e dice ‘Votatemi’ perché vuole andare in Europa. E invece la risposta è ‘No, non ci vado’. Meloni, Schlein, Calenda, Tajani, tutti quelli che stanno dicendo ‘Votatemi, mi candido’, poi dicono ‘Ragazzi, se votate me, io in Europa non ci vado'”.
Renzi contro Meloni e il centrodestra
Renzi ha poi commentato l’annuncio di oggi della premier Meloni di correre: “Alla Meloni non interessa contare in Europa ma contarsi in Italia” e “prendere un sacco di voti per poi regolare i rapporti con Salvini“, “sulla pelle degli italiani”. “Se uno scrive Giorgia o Meloni, non ci va né Giorgia né Meloni”, ha concluso l’ex presidente del Consiglio.
“Berlusconi rispetto a questi era un fuoriclasse, un altro campionato, un’altra categoria rispetto alla classe dirigente di oggi della destra, dieci volte più bravo della Meloni e di Salvini”, tuttavia gli attacchi sul fascismo “aiutano la Meloni” ha detto Renzi. “Questo paese non è a rischio fascismo, non era un rischio autoritario quando c’era la sinistra, non lo è ora che ha vinto le elezioni la destra”, aggiungendo: “Invece di dire tre volte al giorno che c’è il rischio fascismo, parlassero di condizioni del ceto medio, tasse, più sbarchi nell’immigrazione. Le chiedessero quali risultati concreti ha portato altrimenti, paradossalmente, la Schlein diventa la migliore amica della Meloni. E secondo me quelle due ragazze si vogliono bene…” sostiene l’ex premier.
Renzi e il caso Fassino
Matteo Renzi ha parlato anche della vicenda che vede coinvolto Piero Fassino: “Io non faccio processi sui giornali: se davvero le cose stanno così come vengono raccontate, cioè che in più di una circostanza c’è stata quella vicenda lì, credo che Piero Fassino debba essere aiutato da qualcuno che gli vuole bene, perché sono molto preoccupato per lui”. “Non è il Piero Fassino che conoscevamo, io spero che non sia vero, però se le cose stanno così, mi viene da dire: chi gli vuole bene lo aiuti, perché sono cose evidentemente segno di una malattia, altrimenti non me la spiego, perchè tutto può succedere, non è il Piero Fassino che conoscevamo noi, spero siano tutte finzioni” ha aggiunto l’ex premier.
Renzi contro Vannacci
Spazio anche al caso del generale Roberto Vannacci e delle sue parole in merito alle classi per i disabili. “Da zio di una bambina che ha un cromosoma in più, cioè con la sindrome di down, dico che il generale Vannacci per le sue frasi sui bambini con disabilità si deve vergognare. Va tutto bene, ma con le persone con disabilità non ci si può permettere di dire le frasi superficiali che Vannacci ha detto”. “Io ho firmato la legge sul ‘dopo di noi’, ho firmato la legge sull’autismo, ho firmato la legge sul Terzo settore, sono il padrino di una bambina che ha semplicemente un cromosoma in più, penso al dolore di tante famiglie che in questo momento sentono Vannacci dire persone con disabilità, anzi disabili come li chiama lui, messi in classi speciali. Vannacci non ci hai capito niente delle persone con disabilità: vergognati, studia e poi se ne riparla” ha concluso.
Poi il passaggio sulla situazione interna della Lega, spaccata anche sulla candidatura del militare voluta da Matteo Salvini: “Nella Lega non sono contenti perché Vannacci sta trasformando la Lega. Bossi era l’uomo del popolo, della secessione e delle aziende. Vannacci, anziché un generale, sembra un super modello, fa le foto sul mare, va in tv. Credo che ognuno può fare quello che vuole”.
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