Il libro
Renzi sugli inizi di Meloni: “Una raccomandata, altro che underdog. Ministro senza una preferenza. Si è emancipata da Berlusconi grazie ad un bonifico”

Giorgia Meloni si è presentata come una Underdog, la donna che ce l’ha fatta da sola e sola contro i poteri forti. Niente di più falso, ricorda Matteo Renzi nel suo libro “l’Influencer”, in cui ripercorre la storia politica della leader di Fratelli d’Italia definendola “Una raccomandata”, anzi “La più raccomandata della Seconda Repubblica”. Agli inizi “Viene piazzata giovanissima da Fini alla vicepresidenza della Camera esattamente come Di Mario veniva piazzato da Grillo nello stesso ruolo”, ricorda Renzi, paragonando i due sotto alcuni aspetti: “entrambi non hanno una carriera universitaria straordinaria o meriti professionali o pubblicazioni dall’alto valore culturale. Non sono laureati, non hanno brillato nel loro lavoro, non hanno doti culturali strabilianti”. Solo meriti e capacità oratorie: “Vanno bene in tv sanno stare nei talk, usano i new media, ma sono soprattutto i più fedeli interpreti della volontà del loro capo. Non sono Underdog, sono raccomandati, raccomandati di ferro”.
La ministra più giovane senza alcuna preferenza
Nel governo Berlusconi, Meloni è stata la ministra più giovane, “ed è arrivata in quel ruolo senza aver preso nemmeno una preferenza, ma solo grazie al sostegno di B. e di tutti il gruppo dirigente di Alleanza Nazionale”, precisa l’autore. “È talmente raccomandata da non fare in tempo a lasciare l’ufficio di vicepresidente a Montecitorio che già le si aprono le stanze come ministro senza portafoglio”. E Meloni da Berlusconi faticava a prendere le distanze. Ispirandosi ad un video circolato su internet, Renzi racconta anche del rapporto tra la premier e il Cav: “Quando Berlusconi premiando un gruppo di ragazze nel 2011 disse ‘siete così brave che meritereste di essere invitate al Bunga Bunga’. Meloni, lì presente, rise a crepapelle. Finché il leader è forte meloni sta acquattata e raccomandata”.
Meloni e la scissione da Berlusconi con un bonifico
Ma Renzi commenta anche la scissione con Forza Italia, il tramonto del Berlusconismo: “Giorgia Meloni ha accettato di mettersi contro Berlusconi e Fini solo quando è iniziata la loro parabola discendente. Non li ha affrontati prima col le armi del rinnovamento come abbiamo fatto con quelli come D’Alema, li abbandona nel momento del declino. Fin quando conviene c’è, poi molla”. Una scissione raccontata ‘come un atto di coraggio’, ma in realtà pagata. “Bonifico trasparente (di 700 mila euro, ha aggiunto Renzi in uno dei suoi incontri di presentazione del libro) Giorgia si è emancipata da Berlusconi con i soldi di Berlusconi e si è ritrovata in parlamento anche nel 2012 grazie all’elezione in un collegio sicuro garantito dal Cavaliere”.
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