A Kiev è in atto un ‘repulisti’. Nel consueto discorso serale alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha infatti annunciato una riorganizzazione della sua amministrazione a vari livelli di responsabilità a seguito di una serie di denunce di corruzione.

Ci sono già decisionialcune oggi, altre domaniche riguardano il personale, funzionari a vari livelli nei ministeri e in altre strutture del governo centrale, così come nelle regioni e nelle forze dell’ordine“, ha dichiarato Zelensky.

Alle parole del numero uno ucraino hanno seguito l’annuncio di due dimissioni di peso. Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell’ufficio della presidenza ucraina, ha annunciato su Telegram di aver chiesto al presidente Volodymyr Zelensky di sollevarlo dall’incarico. “Ringrazio il presidente Volodymyr Zelensky per la fiducia e l’opportunità di compiere buone azioni ogni giorno ed ogni minuto“, ha scritto.

Secondo siti ucraini citati dall’Ansa, anche i capi di diverse autorità regionali vicini a Tymoshenko potrebbero offrire le loro dimissioni. Il nome del vice capo dell’ufficio presidenziale era finito in diversi scandali legati al suo presunto uso personale di auto di lusso, ma Tymoshenko ha respinto le accuse.

Dopo Tymoshenko a fare un passo indietro è stato anche il vice ministro della Difesa ucraino Vyacheslav Shapovalov. Secondo la nota ufficiale, Shapovalov ha chiesto di lasciare il suo incarico per non “creare minacce alle Forze armate in seguito alle accuse sull’acquisto dei servizi di ristorazione“. “Nonostante il fatto che le accuse annunciate siano prive di fondamento, le dimissioni sono un atto degno nelle tradizioni della politica europea e democratica, dimostrazione che gli interessi della Difesa sono superiori a qualsiasi gabinetto o presidenza“, si legge sul sito del ministero.

Terzo in ordine di tempo è Ivan Lukerya, vice ministro per lo sviluppo delle comunità e dei territori dell’Ucraina: Lukerya lo ha annunciato in una lettera, come riporta Ukrinform. Il quarto viceministro a rassegnare le dimissioni è stato quindi  Vyacheslav Negoda, numero due al ministero delle Politiche sociali.

Quello della presunta corruzione ai vertici dello Stato non è una novità. Soltanto lo scorso fine settimana la polizia anti-corruzione aveva dato la notizia dell’arresto del vice ministro per le Infrastrutture Vasyl Lozynsky, sospettato di aver percepito una tangente di 400mila dollari per l’importazione di generatori, accusa respinta dall’interessato. Ieri si era invece dimesso anche il vice Procuratore generale dello Stato Oleksiy Symonenko, chiacchierato per delle costosissime vacanze estive in Spagna.

Un’inchiesta giornalistica ha invece fatto emergere l’accusa nei confronti del ministero della Difesa di aver pagato prezzi eccessivi per le razioni di cibo dei soldati. Il fornitore del ministero ha però replicato alle accuse parlando di errore tecnico ed ha escluso passaggi di denaro.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia