Lo scontro aperto
Resa dei conti a Cinque Stelle, l’ultimatum di Conte a Grillo: “Non accetto di vivere in una comunità con un sopraelevato”
Le stelle stanno cadendo. Nel Movimento si avvicina la resa dei conti tra i due leader: da una parte il presidente Giuseppe Conte, dall’altra il fondatore Beppe Grillo. I due ormai a distanza si lanciano avvertimenti, frecciate, stoccate e messaggi non benevoli. L’ultimo è arrivato domenica dall’ex premier e la location è indicativa: il palco della festa del Fatto Quotidiano, davanti a una platea in cui gli elettori a cinque stelle si contano a frotte, non come la claque portata sempre da Conte alla festa dell’Unità degli scorsi giorni.
Resa dei conti a Cinque Stelle, l’ultimatum di Conte a Grillo
Dalla casa del Jazz di Roma, teatro della festa del Fatto, Conte ha in pratica lanciato un ultimatum a Grillo. Per l’ex premier non si tratta di uno scontro a due, ma di come il Movimento 5 Stelle vuole andare avanti: “Non è questione Grillo-Conte, ma una questione Grillo-comunità che vuole discutere. È un principio politico e giuridico. Io non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto alla comunità stessa. È un principio antidemocratico. Se passa questo principio — e non vedo come possa passare — io non potrei esserci“. Parole forti con cui Conte ventila la possibilità di un abbandono della comunità pentastellata in caso Grillo continui a spadroneggiare. Anche perché, continua ‘l’avvocato del popolo’, già con Grillo alla guida del M5s alcuni principi sono stati cambiati, per esempio il simbolo “è stato modificato più volte e quando io non c’ero è stato introdotto il mandato zero”. Ma “se ne occuperanno gli avvocati“, dice ancora Conte, visto che la sfida non è solo politica ma anche legale.
Le spinte di Conte per ‘cambiare’ il Movimento 5 Stelle
E poi ancora, Conte ha parlato del rapporto mai stato idilliaco tra lui e Grillo, ma anche della sua visione futura del partito: “Io ho sempre rispettato e continuo a rispettare il suo ruolo di fondatore. Nessuno deve mai trascurare il grande progetto partito dal nulla per rispondere a dei bisogni. Oggi dobbiamo interpretare non i bisogni di 15 anni fa ma di oggi”. Per questo il leader pentastellato vuole andare avanti: “Il modo migliore per interpretare principi e valori è di attualizzarli lanciando processo costituente”. Un futuro che include ancora Grillo, almeno secondo quanto dice Conte. Un suo abbandono o una sua esclusione non è contemplata, almeno pubblicamente: “È una prospettiva a cui non abbiamo mai pensato e che mi sorprenderebbe tanto. Sarebbe una contraddizione“. Intanto l’Assemblea (ri)costituente di ottobre si avvicina, è lì che avverrà lo scontro probabilmente finale tra i due. E forse, o magari, l’implosione del Movimento 5 Stelle.
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