Salute
Riabilitato Aducanumab, il primo farmaco contro l’Alzheimer
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia dell’Alzheimer colpisce dalle 21 alle 25 persone nel mondo. Il morbo è caratterizzato dal lento declino della memoria, del pensiero e del ragionamento. Per questo, la ricerca per curare questa malattia, o comunque rallentarne il processo degenerativo, è da sempre molto attiva.
Il farmaco anti-Alzheimer – Nei mesi scorsi si è parlato del farmaco aducanumab, un anticorpo specifico contro la proteina tossica ‘beta-amiloide’, da sempre principale sospettata nella demenza di Alzheimer. Questo farmaco era già stato utilizzato nei test sperimentali con scarsi risultati. Lo scorso marzo, infatti, l’azienda americana Biogen, produttrice del farmaco sperimentale anti-Alzheimer aveva interrotto due trial clinici in quanto non davano i risultati sperati. La Biogen, fondata nel 1978, è oggi una delle realtà biotecnologiche più famose e riconosciute al mondo. Dopo averci provato, i risultati deludenti l’hanno indotta ad avere una battuta d’arresto. Si erano così perse le speranze di riuscire a destabilizzare il temuto morbo.
La riabilitazione – E’ notizia di soli pochi giorni fa quella che riguarda la Biogen la quale, dopo aver effettuato una nuova analisi, ha fatto un’inversione di marcia sul farmaco. L’azienda statunitense sostiene che, con un dosaggio maggiore dell’anticorpo, può funzionare e dare i risultati sperati frenando la progressione del declino mentale dei pazienti affetti da questa malattia. In questi mesi, la somministrazione di aducanumab a molti pazienti ha portato a benefici tangibili. E’ stato riscontrato che i pazienti hanno ottenuto miglioramenti nei principali sintomi dell’Alzheimer. Questa malattia infatti, intacca le funzioni cognitive e di memoria, il linguaggio e l’orientamento. Anche nelle attività della vita quotidiana, i sintomi possono essere destabilizzanti. Ma, attraverso questi trial clinici, i pazienti hanno trovato giovamento nei piccoli gesti di ogni giorno come i lavori o gli spostamenti domestici. Questo potrebbe essere un segno che la proteina tossica ‘beta-amiloide’ potrebbe essere effettivamente messa ko con questo anticorpo.
Per tali motivi, la Biogen ha deciso di presentare alla Fda, l’organo che governa l’utilizzo dei farmaci negli Stati Uniti, l’autorizzazione per il commercio dell’ aducanumab. Consenso della Food and Drug Administration permettendo, l’azienda vorrebbe che il farmaco fosse messo in commercio già all’inizio del 2020. Ma non finisce qui. Se dovesse essere approvato in via ufficiale, l’ambizione è quella di far arrivare il farmaco sperimentale anche in Europa e in Giappone, cercando di destabilizzare il progresso e l’espansione di questa malattia degenerativa.
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