Se da una parte il governo Conte è alle prese con la discussione interna sul Dpcm atteso il 3 dicembre prossimo, con l’intenzione di iniziare una graduale riapertura per consentire alle attività produttive di ‘rifiatare’ dopo la chiusura imposta dal Covid-19, dall’altra gli esperti sanitari premono per la massima cautela.
Parla infatti di controlli sanzioni “rigorose”, altrimenti “salta tutto”, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo. “Per evitare l’assembramento da shopping – dice all’Ansa- ci vorrà un monitoraggio rigoroso e sanzioni rigorose. Se non sarà così salta tutto e a gennaio siamo con la terza ondata”
LA SCUOLA – Miozzo interviene anche sul caso scuola: l’ipotesi è che almeno nei licei la didattica a distanza resterà fino al 7 gennaio, così come resteranno chiuse le università. Una questione che sta spaccando l’esecutivo, con la ministra dell’Istruzione Azzolina sul piede di guerra.
Per il coordinatore del Cts la scuola in presenza “è un elemento fondamentale della crescita e del processo formativo dei nostri ragazzi” e, dunque, la riapertura degli istituti “deve essere una priorità” e il primo tema al centro del dibattito politico sulle riaperture.
GLI SPOSTAMENTI – Infine l’altro grande tema in vista del prossimo Dpcm, gli spostamenti nel periodo natalizio. “Dobbiamo valutare l’andamento della curva epidemica nelle prossime due settimane. Solo in base a quella si potrà decidere”, spiega Miozzo, che aggiunge come al momento “sappiamo che lo spostamento interregionale e’ stato una causa di importante diffusione del virus – aggiunge Miozzo – pero’ e’ anche vero che in questa situazione ci sono esigenze di carattere sociale importanti. Saranno dunque fondamentali i dati ma, anche, i controlli e la possibilità di fare autonomamente dei tamponi rapidi”.