“Ieri c’è stata una riunione tra le Regioni e il governo e, al di là delle solite chiacchiere, mi pare sia emersa una cosa concreta, ovvero l’orientamento di aprire le scuole il 9 gennaio“. Così Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, durante una diretta Facebook in cui poi attacca Conte e Azzolina: “Una delle cose più sconvolgenti a cui abbiamo assistito queste settimane sono le posizioni del ministro dell’Istruzione spalleggiata dal presidente del Consiglio”.

Il Governatore della Campania si scaglia contro l’ipotesi di aprire le scuole il 9 dicembre consapevoli che poi due settimane dopo sarebbero richiuse per le festività natalizie. “Voglio mantenere toni molto misurati, ma si poteva immaginare di aprire le scuole il 9 dicembre, chiuderle due settimane dopo per le feste di Natale, poi riaprirle a gennaio? Veramente non ci sono parole”.

“Mi auguro ovviamente che si aprano a gennaio, evitando di incentivare la ripresa del contagio e mettendo in condizioni Comuni e strutture scolastiche per riprendere l’attività in condizioni di sicurezza”, conclude il governatore.

Della stessa opinione sono anche altri governatori come il piemontese Alberto Cirio:”Mandare le superiori a scuola il 9 di dicembre per una settimana e poi farli tornare a casa per le vacanze di Natale sarebbe una scelta assurda. E nella Conferenza delle Regioni siamo pressoché tutti d’accordo. Anche perché non avrebbe senso far andare i ragazzi a scuola per pochi giorni prima di Natale, rischiando di contrarre il virus, magari durante il tragitto, nei trasporti, e poi a Natale portarlo a casa ai familiari. Sarebbe assurdo. Poi dobbiamo trovare una soluzione per i trasporti, perché quando si riapriranno le scuole si dovrà farlo in sicurezza. Noi con la capienza ridotta al 50% riusciamo a portare tutti a scuola in Piemonte. Ma questo va fatto dopo le vacanze di Natale”.

Ancora più lapidario Ranieri Guerra, vicedirettore generale Iniziative Strategiche Oms, che ha detto: “Credo che la forte raccomandazione sia di non rischiare in questo momento per una riapertura che e’ esclusivamente simbolica. Con i simboli non si controlla un’epidemia”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.