In Campania ripartono da mercoledì 25 novembre la scuola dell’infanzia e la scuola della prima classe della primaria. Ad annunciarlo è l’assessora regionale all’Istruzione Lucia Fortini dopo il vertice avuto nelle scorse ore tra i tecnici dell’Unità di Crisi e i dirigenti delle Asl campane. Alle ore 16 di oggi sono stati effettuati 10.590 test antigenici nell’ambito dello screening volontario: i positivi (per i quali viene effettuato l’esame del tampone molecolare), sono 35 (lo 0,33%) di cui 9 bambini.
Si riparte dunque con un giorno di ritardo rispetto alla data ipotizzata (24 novembre) nell’ordinanza numero 90 firmata nelle scorse settimane dal governatore Vincenzo De Luca. “Non è stata una decisione semplice. Riapriremo con gradualità, per adesso solo Infanzia e prima elementare dal 25 novembre in modo che domani presidi e famiglie si potranno organizzare” ha dichiarato Lucia Fortini nel corso di una diretta social. “Poi daremo la possibilità ai sindaci di fare valutazioni diverse, rispetto a quello che è il procedere della pandemia nel proprio Comune. E’ evidente che però ogni sindaco dovrà rifare la propria ordinanza dopo l’entrata in vigore di questa ordinanza regionale”.
LA PALLA PASSA A PRESIDI E SINDACI – L’Unità di Crisi Regionale ha comunicato che i Dirigenti Scolastici possono scegliere di mantenere la modalità della didattica a distanza e che i Sindaci possono valutare un prolungamento della chiusura attuale in relazione al contesto epidemiologico locale. Sono diversi infatti i primi cittadini che hanno firmato ordinanze che prevedono la ripartenza della scuola nel mese di dicembre (la maggior parte il 9 dicembre dopo la festività dell’Immacolata).
LA NOTA DELL’ANCI – L’Associazione Nazionale Comuni d’Italia spiega che “l’Unità di crisi, al termine di una lunga riunione, ha dato il via al ritorno in aula, da martedì 24 novembre, in presenza degli alunni più piccoli e di quelli delle classi 0-6 di età. Ma potrebbe esserci un piccolo slittamento di 24-48 ore. Questo in quanto i dati dello screening, avviato giorni fa su personale docente e non docente, alunni e familiari conviventi, insieme al migliorato contesto epidemiologico, hanno convinto gli esperti per un ritorno alle attività didattiche in presenza.
Tuttavia i dirigenti scolastici, qualora lo riterranno opportuno, potranno scegliere di mantenere la modalità a distanza.
Lo stesso vale per i Sindaci. I quali, a seguito della valutazione del contesto epidemiologico locale (e quindi del numero di casi positivi nel loro territorio), potranno adottare misure più restrittive e valutare un prolungamento della chiusura. Le attività di screening perseguiranno nei prossimi giorni per consentire il ritorno in presenza delle classi fino alla prima media (previste per il 30 novembre). Restano attualmente a distanza le lezioni per le scuole superiori di primo e secondo grado e per le altre classe elementari”.
Oggi, lunedì 23 novembre, era atteso il report delle Asl sui risultati dello screening effettuato, con scarsa affluenza, nei giorni scorsi. Tamponi antigenici a carico della Regione Campania a cui sono stati invitati a sottoporsi, su base volontaria, il personale docente e non docente, i bambini fino a sei anni e i genitori/conviventi (ed eventuali altri figli) della scuola dell’infanzia e delle prime classi della scuola primaria.
La possibile ripartenza, ipotizzata nell’ordinanza numero 90 per martedì 24 novembre, dovrebbe slittare di qualche giorno così come anticipato nella consueta diretta del venerdì dal Governatore Vincenzo De Luca che ha escluso la ripartenza della didattica in presenza già da martedì 24 novembre: “La riapertura della scuola per il 24 era una previsione ma noi non apriremo nulla se non avremo la sicurezza dal punto di vista epidemiologico” ha sottolineato il presidente.
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