"Via le sanzioni o i problemi con Nord Stream continueranno"
Ricatto della Russia sul gas all’Europa, scatta la solidarietà Francia-Germania: “Putin fallirà”
Se l’Europa non revocherà le sanzioni alla Russia i problemi con le forniture di gas, tramite il Nord Stream, continueranno. Il Cremlino detta le condizioni, che suonano come un ricatto, e il prezzo del gas torna a volare toccando sul mercato TTF di Amsterdam i 290 euro per poi chiudere ieri a 245 euro al megawattora. Il portavoce di Mosca Dmitri Peskov ha spiegato che l’interruzione delle forniture attraverso il gasdotto Nord Stream è dovuta alle “sanzioni che impediscono la manutenzione delle unità, che impediscono il loro spostamento senza adeguate garanzie legali, che impediscono queste garanzie legali e così via”. Il tutto mentre l’Europa procede verso l’introduzione del price cap, un tetto al prezzo del gas, e ad altre misure emergenziali per contrastare la crisi energetica e prevenire una catastrofe economica e sociale il prossimo inverno.
I ministri dell’Energia dei 27 Paesi membri dell’Unione discuteranno di questa e di altre misure d’emergenza in una riunione straordinaria venerdì prossimo. “Putin sta usando l’energia come arma tagliando l’offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L’Europa prevarrà. La Commissione Ue sta preparando proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell’energia”, ha twittato ieri la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. E intanto Parigi e Berlino hanno stretto un patto di solidarietà: questo inverno la Francia esporterà gas verso la Germania in cambio di energia elettrica.
La cosiddetta “solidarietà franco-tedesca sull’energia” è stata annunciata ieri all’Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità – ha spiegato il primo – nelle prossime settimane e mesi, questo si tradurrà dal punto di vista franco-tedesco in modo molto concreto. Finalizzeremo nelle prossime settimane i necessari collegamenti per poter fornire gas alla Germania se c’è un bisogno di solidarietà e ogni volta che ce ne sarà. Fin da oggi, per la prima volta da molto tempo, la Francia è esportatrice di gas verso il resto dell’Europa. Rafforzeremo questo aspetto e ci metteremo in grado di essere solidali sul piano del gas con la Germania se l’inverno sarà difficile e se loro ne avranno bisogno. Allo stesso modo – ha continuato il presidente francese – la Germania si è impegnata ad una solidarietà elettrica nei confronti della Francia e si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica”.
Il presidente francese non ha mancato di raccomandare ai cittadini la “sobrietà energetica”, unico modo per avere “in mano il proprio destino”. L’accordo è stato annunciato in conferenza stampa dopo una videochiamata con il cancelliere. Parigi ha raggiunto il 92-93% della capacità di stoccaggi di gas garantendo le riserve necessarie a superare l’inverno “in anticipo rispetto alle nostre aspettative”. La Snam ha comunicato ieri che l’Italia è all’83,5%. Macron si è detto favorevole sia al price cap che alla proposta di tassazione degli extraprofitti.
Due i tipi di tetto al prezzo del gas, secondo un non-paper della Dg Energy visionato dal Corriere della Sera, allo studio della Commissione: uno sul metano importato dalla Russia e uno che potrebbe essere deciso su base regionale da parte degli Stati. Il limite di prezzo nella zona rossa, che sarebbe più esposta alle oscillazioni dei prezzi, sarebbe dinamico e fissato in riferimento al prezzo del mercato olandese TTF. Secondo La Stampa il documento argomenta chiaramente del possibile stop alle forniture anche se il piano prevede un prezzo conveniente per Mosca. Non sotto i 35 euro al megawattora.
La Presidenza ceca del Consiglio Ue ha intanto diffuso l’ordine del giorno del vertice: al vaglio anche l’ipotesi di un sostegno finanziario alle imprese più esposte, oltre a un “supporto immediato della linea di credito per i partecipanti al mercato che sperimentano richieste di margini molto elevate, inclusa la possibilità di una soluzione specifica a livello europeo” e “il disaccoppiamento e la limitazione dell’impatto del prezzo del gas sul prezzo dell’energia elettrica”, la limitazione dei profitti extra dei produttori di energia, misure per ridurre la domanda di elettricità e la possibilità di utilizzare le quote di riserva Ets, il sistema di scambio delle emissioni.
Mosca è comunque sicura che l’Europa non sarà in grado di fare a meno del gas di Mosca “almeno fino al 2027”, ha dichiarato il ministro dell’Energia russo Nikolay Shulginov, intervistato dall’agenzia Tass in occasione dell’Eastern Economic Forum. “L’Europa non può fare affidamento su nessuno tranne che sugli Stati Uniti, che stanno aumentando la produzione di gas naturale liquefatto. Penso che il prossimo inverno dimostrerà quanto sia reale o meno la loro fiducia nella possibilità di rifiutare il gas russo. Farlo porterà all’arresto della loro industria e della loro produzione di energia elettrica tramite gas. Sarà una vita totalmente nuova per gli europei: assolutamente insostenibile per loro”.
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