Cronaca
Ricomincia la scuola: tra le novità l’educazione civica con al centro “la Patria”, niente smartphone in classe e il ‘Capolavoro’
Tra pochi giorni ricomincia la scuola in Italia per poco meno di otto milioni di alunni di scuola statale e paritaria. Il suono della campanella scatterà a seconda dei calendari regionali tra il 5 e il 16 settembre. E ad aspettare studenti e studentesse ci saranno diverse novità decise negli ultimi mesi, mentre altre acnora dovranno aspettare l’anno scolastico successivo, quello 2025-2026.
Ricomincia la scuola: tra le novità l’educazione civica con al centro “la Patria”
Tra le novità dell’anno scolastico in avvio, la principale è forse quella che prevede una nuova Educazione civica che avrà al centro il concetto di Patria. Mentre per la maturità è previsto il cosiddetto ‘capolavoro‘, ovvero un prodotto che i maturandi potranno scegliere come la loro opera migliore da presentare in sede d’esame. Pronta anche la partenza del ‘4+2’, cioè una riforma degli istitui tecnici e professionali in collegamento con gli ITS per porre rimedio al problema della differenza tra domanda e offerta di lavoro.
Ricomincia la scuola, niente smartphone in classe
Altra novità è lo stop agli smartphone in classe per studenti e alunni. Niente cellulari nelle aule quindi, un provvedimento che interesserà circa quattro milioni e mezzo del primo ciclo dalla scuola d’infanzia alla terza media.
Le novità per l’anno scolastico 2025/2026
Mentre le riforme che ancora non sono entrate in vigore e per cui bisognerà aspettare almeno l’anno scolastico 2025-2026, c’è il voto in condotta (con bocciatura se un alunno prende sotto il 6), l’introduzione di giudizi sintetici nella scuola primaria, le lezioni extra di italiano per gli alunni stranieri neo arrivati o con scarse competenze linguistiche di base in italiano. Nel corso dei prossimi mesi potrebbero poi essere riviste le ‘Indicazioni nazionali’, quei documenti che fissano obiettivi di apprendimento per gli studenti, basilari per la scuola. Il ministro Valditara ha infatti costituito una commissione per revisionare tali documenti che poi caratterizzano i criteri per le scelte didattiche.
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