Caro centrodestra, non cascarci. Non alzare il piede dall’acceleratore sulla Giustizia, perché proveranno comunque a travolgerti. Non illuderti di alcuna indulgenza. E non cercarla. Mi sarei atteso una lamentela perché la riforma della Giustizia presentata dal Ministro Carlo Nordio sia al momento troppo poco (anche se lui promette che è solo il primo passo di un cammino lungo e assai significativo che culminerà nella riforma costituzionale con cui si separeranno finalmente carriere e Csm, e speriamo proprio sia così). Ma una schermaglia, sia pur a bassa intensità, per aver -lui- teso il rapporto con l’Associazione Nazionale Magistrati, mi stupisce e perplime. Eliminare l’abuso d’ufficio è sacrosanto. È un reato di fatto già depenalizzato.

A fronte di migliaia di inchieste, molte delle quali nate da denunce strumentali, le condanne sono sotto al 2%. Ma un’inchiesta paralizza la macchina amministrativa. Per questo tutti i sindaci, compresi quelli del Pd, vogliono essere liberati: per aumentare la produttività politica e mettere a terra risultati utili ai cittadini. Per le condotte serie c’è la corruzione. Solo che da provare è più difficile e quindi la magistratura protesta. L’aggiustamento sulle intercettazioni è di minima civiltà. Indiscutibilmente giusto. La verità è che parte della magistratura e della stampa difendono il loro potere di condizionamento, e temono un impoverimento del loro ius sputtanandi, vestendo il tutto della sindone ipocrita del diritto all’informazione.

Serve coraggio politico. Se l’Anm aggredisce il Ministro con un comunicato che esce prima che egli porti in Cdm un provvedimento, quel ministro va difeso. Pubblicamente. E di quali interferenze egli parla, se Anm interviene pubblicamente e preventivamente rispetto a un testo che ancora nemmeno conosce?

Se la riforma della Giustizia è davvero solo l’inizio, come io spero, l’unico consiglio da dare a Nordio è: le elezioni al Csm sono andate bene. Magistratura Indipendente ha posizioni più concilianti. Ministro, lavori di fioretto per divaricare il fronte. Ma detto ciò, avanti tutta. Il film della paralisi a mezzo inchieste contro i politici riformatori lo abbiamo già visto. Non ci è piaciuto e vogliamo un finale diverso. Grazie.