L'evento a Roma a cura del Ministero per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa
Riforme: se semplificare è complesso, per il premierato si fa un passo avanti
L’Italia è il primo produttore al mondo di leggi: norme, direttive, regolamenti e provvedimenti legislativi di ogni genere affollano l’agenda delle istituzioni. Il Parlamento produce in media 380 leggi per ogni legislatura. Di questo si è parlato durante l’evento “Semplificare per far ripartire l’Italia”.
Il governo comunica poco e male, ma ogni tanto dimostra che volendo lo saprebbe fare. È il caso del riuscito convegno di ieri, ospite la Camera di Commercio di Roma, dove il Ministero per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa ha riunito in una giornata di studio ben nove ministri e numerosi sottosegretari.
La ministra competente, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ex presidente del Senato – che qualcuno provò per una mezza giornata a far passare dalla seconda alla prima carica dello Stato – accoglie gli invitati sotto un pannello che spiega chiaro e tondo il suo intendimento: “Semplificare per far ripartire l’Italia”. Qualcuno varca il portone del Tempio di Adriano e sospira, citando De Gaulle: “Vaste programme!”.
L’Italia è il primo produttore al mondo di leggi: norme, direttive, regolamenti e provvedimenti legislativi di ogni genere affollano l’agenda delle istituzioni. Il Parlamento produce in media 380 leggi per ogni legislatura. Il governo Meloni, poi, ha ereditato dal Conte I e II la decretite: ogni settimana ha i suoi nuovi decreti legge da mandare a convertire con priorità dalle Camere.
E infine arriva l’Europa, fonte primaria del diritto, con il suo profluvio di norme e regolamenti, per ognuno dei quali è urgente un adeguamento nazionale o un decreto attuativo su misura.
Semplificare è complesso. Ma forse non impossibile. E di certo, necessario e urgente. La giungla normativa italiana raggiunge vette impressionanti: dall’unità d’Italia a oggi sono state approvate circa 250.000 leggi. In Germania, secondo uno studio del 2020, le leggi erano 5500. Nel Regno Unito, quelle attive sono circa 3000. Il confronto con il diritto anglosassone è impietoso e sulle cause della legiferite acuta ci si potrebbe attardare per diverse ore.
L’incontro del Tempio di Adriano – guarda combinazione, l’Imperatore che codificò tutti gli aspetti dell’amministrazione pubblica di Roma – mette insieme in un formidabile chiaroscuro gli aspetti positivi e quelli negativi dei singoli dicasteri.
“Perché la semplificazione non riguarda un tema, ma tutti i temi. Non un ministero ma tutti i ministeri”, sembra mettere le mani avanti la ministra Casellati. Però li chiama uno a uno, i colleghi ministri. E li mette in fila a rispondere alle domande dei direttori dei quotidiani che si alternano al fuoco di fila.
La ministra Casellati apre le danze: “Il testo sulla riforma costituzionale è sul tavolo del premier, dovrebbe andare nelle prossime settimane in Consiglio dei ministri. Sul premierato io mi auguro che i muri ideologici si abbassino perchè ho avviato una larga consultazione con tutti i partiti, le associazioni, i costituzionalisti proprio per verificare le criticità e trovare soluzioni più condivise possibile”, ha detto Casellati.
Poco dopo arriva Matteo Salvini. “Sto lavorando con 117 opere commissariate. E non perché ci siano urgenze, ma perché senza commissariamento non vanno avanti”, è la fotografia dell’emergenza amministrativa. “Voglio dare ai sindaci e agli amministratori locali il coraggio necessario a firmare le delibere per le opere”.
Il sistema va avanti a spallate, e non è certo un indicatore virtuoso. Federica Brancaccio, presidente ANCE, lo precisa: “L’optimum sarebbe avere garanzia di concorrenza e accesso alle gare, fuori dall’emergenza. Non si può vivere sempre in modalità straordinaria. Le opere previste e programmate non possono procedere come per il caso del Ponte Morandi”.
La rassicura Salvini: “Lavoriamo con il codice degli appalti”. È poi la volta del ministro Giorgetti che guarda al rialzo dei tassi della Bce con preoccupazione: “Bruciati 14 miliardi in manovra”, avverte. Le semplificazioni richiederebbero risorse.
Arriva il Guardasigilli, Carlo Nordio: “Siamo impegnati per dare certezza a chi viene a investire in Italia e ha tutto il diritto di sapere quanto può durare una causa, quanto può rimanere bloccato un cantiere”. Il programma che ha in mente per l’autunno è ambizioso. “Entro dicembre sarà stata riformata la prescrizione e avremo un testo nuovo per il codice di procedura penale, che reinserirà le necessarie garanzie per la difesa”.
Al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, il ministro della Giustizia ha ribadito: “L’obiettivo strategico è quello di rifare il Codice di procedura penale, e in questo senso la reale accelerazione del processo e la figura dell’avvocato saranno enfatizzate. In questi mesi abbiamo dato precedenza a quello che secondo noi era più urgente, come l’abuso d’ufficio, che ha ricadute anche economiche notevoli”. Per semplificare il sistema il garantismo è un ulteriore pilastro.
Sul palco del Tempio di Adriano arriva il ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, intervistato dal direttore del Riformista, Andrea Ruggieri. “Siamo un sistema economico stabile, abbiamo una maggioranza che non cambierà da qui a quattro anni, a differenza di tutti i nostri partner europei”, dice Urso.
Incalzato dal direttore del Riformista, Andrea Ruggieri, Urso risponde: “Il ministro Giorgetti ha già detto che intende migliorare e rendere più efficace la norma” sugli extraprofitti delle banche e “credo che questa sia la strada che il governo percorrerà”. E poi ha aggiunto: “Noi abbiamo fiducia che Mario Draghi svolga fino in fondo e in breve tempo il report sulla competitività” che la presidente della commissione europea Ursula Van der Leyen ha chiesto all’ex premier.
Concludendo i lavori la ministra Elisabetta Casellati ha precisato che non esiste nessuna tentazione di scambio “Autonomia – premierato”: “Tutte e due queste riforme sono attese, ed erano nel nostro programma di governo. Tutte e due contribuiranno a semplificare il sistema”.
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