Ieri in redazione ci interrogavamo su quale peso potesse avere nei titoli di oggi la dichiarazione forte di Meloni sul delitto Matteotti. Ieri c’è stata la celebrazione alla camera dei 100 anni del discorso di Matteotti in cui di fatto anticipò il suo assassinio. Meloni ha detto: siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso dagli squadristi fascisti per le sue idee. E tutti, o quasi, hanno preso atto delle sue parole. Certo, qualcuno ha detto che doveva dire di più, che doveva essere ancora più chiara, che doveva parlare delle responsabilità esplicite di Mussolini, ma è un’esigenza – dei giornali e nostra – di fare polemica politica di parte. In generale, il mondo politico nel suo insieme ha preso atto di questo ulteriore passo avanti di Meloni nel prendere le distanze dagli orrori del ventennio. Alcuni giornali ci aprono, altri no, ma sicuramente ci sarebbe stata più attenzione nel caso in cui Meloni non fosse stata così netta.

Altri temi di giornata riguardano gli esteri. Molti giornali hanno cambiato l’apertura con la notizia che è arrivata solo poche ore fa: la condanna storica di Trump. Non impedirà all’ex presidente di correre ancora alle elezioni per la Casa Bianca, anzi il tycoon sfrutterà proprio la sua condanna per la campagna elettorale. Poi c’è la questione della tensione tra Europa, Occidente e Russia che si fa sempre più grave. Per un attimo perdo la mia solita freddezza perché secondo me il Fatto Quotidiano ha un titolo surreale: “Due anni di bellicismo e ora temono la guerra”. In sostanza, dice che l’Occidente è colpevole di non essersi arreso a Putin, ma non che Putin ha invaso l’Ucraina. Ma a parte questo, il cuore delle notizie è che c’è un confronto – per adesso – verbale molto forte tra Russia e Usa. Putin e, in particolare, i suoi falchi parlano dell’uso del nucleare in territorio russo per fare le prove e dimostrare che Mosca è pronta, mentre dall’altra parte Biden dice sì all’uso delle armi Nato in Russia, laddove partono gli attacchi diretti verso Kiev. A valle di questo inasprimento estremo della tensione torna sui giornali il concetto di deterrenza, un tema centrale quando si parla di nucleare – un armamento letale per l’umanità. Finora la deterrenza è servita a evitare che qualcuno facesse la prima mossa, ci si augura continui così. In ogni caso il confronto è molto duro.

Infine si parla ancora della riforma della giustizia, con le prime pagine del Dubbio e de il Riformista, quest’ultimo con l’intervista a Sabino Cassese, perché il tema giustizia ci sembra un tema di grande rilievo, anche se avrà i tempi lunghi come abbiamo già anticipato ieri.

 

31/05/24 – Il rischio atomico di Claudio

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