Le prime proiezioni rispecchiano le previsioni della vigilia, con l’estrema destra di Marine Le Pen al 34%, il Nuovo Fronte Popolare di Gauche al 28,5% e la coalizione Ensemble che fa capo a Emmanuel Macron al  22%. Dopo una giornata di voto con affluenza storica, si sono chiuse alle 20:00 le urne Francia, e in attesa dell’avanzare delle proiezioni, l’Istituto Elabe prevede già la composizione della nuova Assemblea Nazionale, con Rn che otterrebbe tra 260 e 310 seggi. Potrebbe quindi potenzialmente ottenere la maggioranza assoluta, fissata in 289 deputati. Npf, invece, otterrebbe tra i 115 e 145 seggi. La coalizione di Macron scenderebbe a 90-120 seggi, rispetto ai 245 attuali. Nel sistema francese a doppio turno, le votazioni si concluderanno domenica prossima, 7 luglio.

I discorsi di Le Pen e Bardella

Un risultato da record per i lepenisti della destra estrema dal momento che lo score migliore risale al 2022, quando si attestarono al terzo posto poco sopra al 18%. “La democrazia ha parlato, una partecipazione così elevata dà particolare forza al voto”, ha dichiarato Marine Le Pen, che haringraziato gli elettori, in particolare quelli dell’11a circoscrizione elettorale del Pas-de-Calais che l’hanno riportata all’Assemblea nazionale fin dal primo turno. “Cancellato completamente” il blocco macronista. Nel suo discorso poco dopo le 20 al quartier generale del Rassemblement National a Parigi  parla come Bardella davanti alla bandiera francese ma non a quella europea, chiedendo agli elettori una “maggioranza assoluta” tra una settimana. “Vi invito ad unirvi alla coalizione di libertà, sicurezza e fraternità’. Mobilitatevi affinché il popolo vinca”.

Soddisfatto anche Jordan Bardella, che vede la strada da primo ministro spianata: “I francesi hanno emesso un verdetto chiaro e hanno confermato la loro chiara aspirazione al cambiamento. Sono stati all’altezza delle loro responsabilità.  Hanno emesso il verdetto finale, guidando  i candidati della RN e dei suoi alleati, i francesi hanno dato vita ad una speranza senza precedenti nel paese. Li invito a compiere un ultimo sforzo. Il campo presidenziale, ancora in gran parte rinnegato, non può vincere. Intendo essere il Primo Ministro della vita quotidiana, assumendo il controllo della nostra politica migratoria. Domenica prossima sarà uno dei voti più importanti nella storia della Quinta Repubblica”.

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I candidati ritirati nelle triangolari di domenica prossima: tutti uniti contro Le Pen

Prende forma anche l’accordo di Macron. Un patto di unità nazionale contro il Rassemblement National che inviterà molti partiti a rinunciare a presentarsi con i loro candidati laddove lo stesso rischi di far disperdere voti a favore di RN. In totale sono infatti 577 collegi uninominali in Francia, tutti tra una settimana affronteranno il secondo turno, e in ogni collegio si potranno presentare i candidati dei vari partiti che hanno in questo primo turno hanno raggiunto o superato il 12,5% delle preferenze. Saranno quindi possibili ‘ballottaggi’ con tre o più candidati, ma nel ‘tutti uniti contro Le Pen’ in tanti faranno un passo indietro per favorire l’opposizione a RN. È il caso naturalmente di Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale che ha rinnovato il suo appello: “Di fronte alla minaccia di una vittoria dell’estrema destra, chiediamo a tutte le forze politiche di agire con responsabilità e fare lo stesso”. Lo stesso è pronto a fare Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise: “Ritireremo la nostra candidatura in caso di triangolare al secondo turno di domenica prossima. La nostra indicazione è semplice – afferma Mélenchon – neanche un seggio in più per il Rassemblement National”. E anche Raphael Glucksmann, leader di Place Publique: “Chiede a tutti i candidati che arriveranno in terza posizione nelle ‘triangolari’ di ritirarsi per bloccare l’accesso al potere del Rassemblement National. Ciò che facciamo, ciò che diciamo per i giorni e per le ore che vengono, determinerà il nostro posto nella storia del nostro Paese”.

Affluenza record

Si è chiusa una giornata di voto dall’affluenza record in Francia, mai così alta da 1981. Già alle 12 ha superato la quota del 25,9%, mentre alle 20 – in attesa di dati ufficiali – ha sfiorato il 65,5%. La  rilevazione momentanea è stata condotta dall’istituto Ipsos Talan, citato da France 24,. Un dato superiore al 47,51% del primo turno delle legislative del 2022 e simile a quello di 23 anni fa, quando andò al voto il 70,9% dei francesi. «L’alta affluenza alle elezioni legislative anticipate testimonia una volontà di “chiarire la situazione politica”», ha detto questa sera il Presidente Macron.

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