Il presidente russo e lo spettro guerra civile: "Non ripeteremo il 1917"
Rivolta mercenari Wagner, Putin contro Prigozhin: “Pugnalati alle spalle, li elimineremo ma a Rostov situazione difficile”
Una rivolta quella dei mercenari del Gruppo Wagner che potrebbe segnare una svolta nella guerra in Ucraina che va avanti dal febbraio 2022. Una rivolta, quella guidata da Yevgeny Prigozhin, contro il ministero della Difesa e il vertice dell’armata russa, che da una parte potrebbe costituire un alibi per un regolamento dei conti all’interno della nomenclatura del Cremlino.
Una faida interna, iniziata nelle scorse ore con l’occupazione della città di Rostov, che potrebbe coinvolgere lo stesso Vladimir Putin, che in un discorso alla nazione durato poco più di cinque minuti ha definito la rivolta dei mercenari “un colpo di pugnale alle spalle alle nostre truppe e alla Russia”, per poi annunciare: “Adesso si decide il destino del nostro popolo. Mi rivolgo ai cittadini russi, agli eroi che combattono sul fronte, mi rivolgo anche a coloro con l’inganno sono stati coinvolti in questa avventura criminale, una rivolta armata”.
La propaganda del leader del Cremlino prosegue con la solita retorica e senza mai nominare Prigozhin: “Oggi la Russia sta conducendo una dura lotta per il suo futuro, sta respingendo l’aggressione dei neonazisti e dei loro padroni: praticamente l’intera macchina militare, economica e informativa dell’Occidente è diretta contro di noi. Stiamo combattendo per la vita e la sicurezza del nostro popolo, per la nostra sovranità e indipendenza, per il diritto di essere e rimanere” paese unito.
“La Russia è uno Stato con una storia millenaria” sottolinea Putin. “Quindi azioni che ci dividono in pratica sono un atto di tradimento del popolo, un colpo alla schiena del Paese e del popolo russo”, ha detto il presidente russo, che ha fatto un collegamento con il 1917, quando la Russia era in guerra, i bolscevichi presero il potere e il Paese sprofondò nella guerra civile. “Non permetteremo che ciò accada di nuovo, proteggeremo sia il nostro popolo che la nostra statualità da qualsiasi minaccia”, ha sottolineato Putin.
Prigozhin “ha tradito per ambizione, sarà punito”
Putin ha accusato il fondatore del gruppo militare privato Evgeny Prigozhin di tradimento e ha parlato di “ambizioni che hanno portato al tradimento del paese“. “Chi ha organizzato l’insurrezione armata risponderà di quanto fatto”, ha affermato Putin in un messaggio alla nazione dopo la ribellione del capo dei mercenari Wagner, i cui uomini hanno occupato Rostov, dove si trova il quartier generale del Distretto militare meridionale e della cosiddetta “operazione militare speciale” in l’Ucraina. “Ripeto: qualsiasi insurrezione interna è un colpo alla Russia e al suo popolo” e chi si è messo su questa strada “sarà inevitabilmente punito”.
“Una pugnalata alle spalle”
“La ribellione armata” della Wagner è “una pugnalata alle spalle del Paese e del popolo” sottolinea Putin che parla di “tradimento” e di “ammutinamento armato” da parte dei mercenari di Wagner. Il capo del Cremlino ha annunciato “un’azione decisiva” per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don. “Le autorità russe non permetteranno che si ripeta una spaccatura della società nel Paese e proteggeranno il popolo” ha assicurato presidente russo che ha ricordato il colpo inferto alla Russia nel 1917, quando il Paese stava conducendo la Prima Guerra Mondiale. “Non permetteremo che ciò accada di nuovo, proteggeremo sia il nostro popolo che la nostra statualità da qualsiasi minaccia”, ha sottolineato Putin.
Putin: mi appello ai russi, alle forze armate e alle forze dell’ordine e a coloro che sono stati spinti sulla via della ribellione armata con l’inganno e le minacce.
La Russia sta conducendo una dura lotta per il suo futuro, l’intera macchina militare e informativa… pic.twitter.com/xoXoti12km
— ❤️🔥🇷🇺🏅 (@elisamariastel1) June 24, 2023
“A Rostov situazione difficile”
“Saranno adottate azioni ferme per stabilizzare la situazione a Rostov sul Don. La situazione resta difficile” ha ammesso Putin, sottolineando che “il lavoro degli organi di governo civili e militari è stato di fatto bloccato”.
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