Il portavoce del premier Conte
Rocco Casalino non molla “manco morto” Palazzo Chigi: “Non mi dimetto perché lo chiede Renzi”
“Io non mollo manco morto. Certo non mi dimetto perché lo chiede Renzi”. Rocco Casalino, portavoce del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non pensa nemmeno a dimettersi. Aspetta e spera non meno del premier il terzo incarico, che resta comunque l’ipotesi più probabile. Al terzo e ultimo giorno di consultazioni viene data come più probabile l’ipotesi di un mandato al Presidente della Camera Roberto Fico. L’avvocato del popolo e di Volturara Appula è comunque in pole. E con lui Casalino, secondo molti osservatori una sorta di premier ombra.
“Chi pensa di imporre al presidente del Consiglio i suoi collaboratori personali non sa di cosa parla e forse ha visto troppi film. Conte non ha mai pensato di cacciarmi e anche oggi è una fake news”, riporta Il Corriere della Sera. Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, Italia Viva hanno chiesto tutti a turno il suo licenziamento. Niente da fare. Matteo Renzi, durante la conferenza stampa dello scorso 13 gennaio che ha aperto la crisi di governo con le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, aveva sottolineato più volte la necessità di tornare a una comunicazione più formale. “La democrazia non è un reality-show”, aveva detto Renzi facendo riferimento al passato di Rocco Casalino nel Grande Fratello. L’ex premier avrebbe avuto all’inizio un buon rapporto con Casalino, poi il taglio di tutti i contatti.
Tanto potere – il portavoce dirige una squadra di 30 giornalisti – ma anche gaffe da parte del portavoce che hanno portato Casalino a essere ascoltato dal Copasir, il Comitato parlamentare della Sicurezza della Repubblica. Due gli episodi: il primo del 17 dicembre, quando Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio volano in Libia per la liberazione dei 18 pescatori detenuti da 108 giorni. I giornalisti che chiedevano conferme e informazioni vedevano recapitarsi sul cellulare lo screenshot della geolocalizzazione a Bengasi, zona aeroporto. Un’uscita (la notizia è de Il Foglio) che non passa inosservata, anzi. Nel giro di poche ore Casalino ha fatto sapere di non aver mandato alcuna geolocalizzazione: solo un errore nel cellulare. Rocco Casalino è laureato in ingegneria informatica.
Il secondo episodio riguarda la storia che appare sull’account ufficiale di Conte: una stories che invita a cliccare per “mandare a casa Renzi”. La crisi di governo è stata appena aperta. Il responsabile di web e social media della Presidenza del Consiglio Dario Adamo si dissocia. Si parla subito di un presunto hackeraggio. Il caso porta alla richiesta di audizione anche del Segretario generale della Presidenza del Consiglio Roberto Chieppa. Ultima uscita, puntualmente smentita, rivelata da Repubblica, dopo l’apertura della crisi. “Asfaltiamoli in Parlamento”, aveva sacramentato Casalino riferendosi a Italia Viva.
Casalino ormai richiama l’attenzione, a tratti, anche più dello stesso premier, come ha analizzato il data journalist Livio Varriale per questo giornale. Il portavoce è puntualmente uno degli argomenti di interesse e discussione sui social. Si può parlare del portavoce più decisivo e chiacchierato della storia d’Italia. Forse anche qualcosa in più di un portavoce.
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