Roma, caso Orlandi: si riapre la ‘pista familiare’ sul presunto zio molestatore morto da anni | Indignato Pietro Orlandi: “Mi fanno schifo, sono delle carogne” | Oggi la conferenza stampa

Nel giallo, che dura oramai da 40 anni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi spunta il nome dello zio Mario Meneguzzi, deceduto da tempo e marito di Lucia Orlandi, zia paterna della ragazza sparita a Roma nel 1983.

Secondo quanto emerge da un servizio del Tg de La7, alcuni mesi dopo la scomparsa della ragazza, l’allora Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli scrisse, in via riservata, un messaggio per posta diplomatica a un sacerdote sudamericano inviato in Colombia da Giovanni Paolo II, che era stato in passato consigliere spirituale e confessore degli Orlandi.

La missiva – sempre secondo quanto afferma il servizio – sollecitata da ambienti investigativi romani, puntava a chiarire se il religioso fosse a conoscenza del fatto che Meneguzzi avesse molestato la sorella maggiore di Emanuela. Una domanda a cui il religioso rispose in maniera affermativa.

Il legale di Pietro Orlandi: “Di questa vicenda si era già occupata la magistratura italiana nei primi anni Ottanta senza arrivare ad alcun esito. Spero che queste non siano le uniche carte, che non sono affatto una novità, che la procura Vaticana ha inviato alla procura di Roma”. Lo ha affermato  l’avvocato Laura Sgrò, in relazione a quanto reso noto dal tg di La7.

La reazione di Pietro Orlandi “Hanno superato il limite” –  Con queste parole Pietro Orlandi ha accolto il servizio trasmesso questa sera dal Tg La7, in esclusiva, che ha parlato di una lettera dell’allora segretario di Stato Vaticano, Agostino Casaroli, che riapre la ‘pista familiare’ per la sparizione di Emanuela Orlandi, 40 anni fa.

Casaroli nella lettera chiede a un sacerdote sudamericano, consigliere spirituale della famiglia Orlandi, se in passato la sorella maggiore della ragazza scomparsa, Natalina, gli avesse rivelato di essere stata molestata dallo zio, Mario Meneguzzi.

L’uomo, oggi da tempo deceduto, era il marito di Lucia Orlandi, sorella del padre di Emanuela. Pietro Orlandi affida a Facebook la sua amarezza: “Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna, mi fanno schifo”.

E sul suo profilo, il fratello della ragazza scomparsa, che ha dedicato la vita alla ricerca della verità, annuncia che per domani, martedì 11 luglio, alle ore 16 “è indetta una conferenza stampa presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera, Via dell’Umiltà 83/C, Roma, riguardo alle notizie emerse in relazione a vicende che vedrebbero coinvolti un familiare nella sparizione di Emanuela Orlandi. Partecipano Pietro Orlandi, Natalina Orlandi, l’avvocato Laura Sgrò”