Licia Ronzulli torna “spina nel fianco” di Giorgia Meloni. La capogruppo al Senato di Forza Italia, i cui rapporti con la premier, al di là delle frasi di circostanza, sono sempre ballerini, ha annunciato oggi nell’Aula di Palazzo Madama l’intenzione di non votare né l’articolo 7 del decreto anti-Rave, quello sulla possibilità dei medici no-vax di essere reintegrati nel posto di lavoro, né l’intero provvedimento.

Una scelta, ha spiegato la fedelissima di Silvio Berlusconi, “a titolo personale”, perché il resto del gruppo parlamentare almeno sulla carta si esprimerà “in linea con quelle che sono state le decisioni della maggioranza”.

Quella di rendere obbligatoria la vaccinazione soprattutto per il personale sanitario, ha ricordato al Senato, è sempre stata “una sua battaglia“. Battaglia evidentemente non condivisa dalla presidente del Consiglio, che già nel suo primo Consiglio dei ministri del 31 ottobre scorso aveva deciso il reintegro dei medici non vaccinati motivandolo con il cambiamento del quadro epidemiologico, meno allarmante rispetto ai mesi precedenti, e alle carenze di organico per “garantire il diritto alla salute”.

Nel suo intervento Ronzulli ha espresso “un certo travaglio per l’unico aspetto negativo di un provvedimento condivisibile sotto molti punti di vista“, ricordando come “siamo stati noi con la mia proposta di legge ad aver voluto l’obbligatorietà dei vaccini per i medici“. E queste, ha rivendicato la capogruppo del partito di Silvio Berlusconi al Senato, sono state “battaglie che ho combattuto in questi anni e che mi sono costate incomprensioni e attacchi anche violenti“. Il “reintegro di personale sanitario non vaccinato” potrebbe diventare “un pericoloso precedente” perché di fatto “stiamo dicendo che i sanitari si sarebbero potuti anche non vaccinare“. “E io – ha sottolineato – non posso dire sì a questa misura per un discorso di coerenza e credibilità“.

Pur precisando di parlare “a titolo personale”, i dubbi sono ovvi: quanti in Forza Italia seguiranno la scelta della capogruppo, che nel partito detiene un potere non indifferente? Non è un caso se dalle opposizioni si punti proprio su questo punto.

Dal Partito Democratico la senatrice Sandra Zampa, capogruppo Dem in commissione Affari sociali, definisce “apprezzabile e coraggiosa” la scelta di Ronzulli, ma si attende che Forza Italianon partecipi al voto in aula seguendo l’esempio della capogruppo”.

Ciò che è evidente, sottolinea l’ex portavoce di Romano Prodi, “è che le parole della Ronzulli raccontano di una maggioranza divisa e in difficolta”. Punto questo sottolineato anche dalla capogruppo al Senato del PD, Simona Malpezzi, che parla di una “maggioranza che va in pezzi sul decreto rave”. Quanto al dl Rave che interrompe l’obbligo vaccinale anti-Covid per il personale sanitario e che sospende le sanzioni per l’inadempimento dell’obbligo vaccinale per gli over 50, per Malpezzi si tratta di una “scelta incomprensibile che lede il diritto alla salute e punisce chi si è comportato responsabilmente durante la pandemia. Ma è un fatto politico rilevante: la stessa maggioranza certifica che questo è un decreto assurdo che mette in luce la superficialità e la confusione dell’esecutivo”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia