La controffensiva di Kiev nel giorno della Repubblica dei separatisti
Russi in ritirata nel Donbass, bombe a Luhansk. Zelensky: “Sanno già che hanno perso la guerra”
“I russi sanno già che saranno sconfitti, nella loro mente hanno già perso la guerra“. Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso video alla nazione. Parole che commentano la controffensiva delle truppe di Kiev nel Donbass dove negli ultimi giorni è stato guadagnato terreno ai danni dell’esercito di Vladimir Putin. “Dobbiamo continuare a fare pressione, perché il sentimento di sconfitta li faccia fuggire, li porti a fare sbagli, e questo risulti in loro perdite”, ha aggiunto Zelensky.
Controffensiva ucraina che ha fatto registrare due forti esplosioni nella città di Luhansk occupata dai russi. Stando a quanto riferiscono l’agenzie di stampa Ria Novosti e il canale Telegram russo Mash, l’attacco sarebbe avvenuto nei pressi di un impianto industriale. Al momento non si hanno notizie di vittime.
Un attacco, quello ucraino, avvenuto nel “giorno della Repubblica” festeggiato nella città di Luhansk dai separatisti filorussi. Mentre Zelensky si appresta a visitare l’Italia, le sue truppe sono impegnate nella riconquista di Bakhmut, caduta da settimane nelle mani dei russi. Nel giro di pochi giorni, tuttavia, l’esercito di Mosca ha perso terreno: circa cinque chilometri secondo quando afferma il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin, polemico con l’atteggiamento del Cremlino.
Lo stesso esercito russo ha riconosciuto che le proprie forze si sono ritirate dalle aree a nord di Bakhmut, verso posizioni difensive “più vantaggiose”.”E’ stata una ritirata non tattica – secondo Prigozhin- c’è stata semplicemente una fuga di unità del Ministero della Difesa, quindi un’uscita verso il bacino idrico di Berkhivka”, che si trova immediatamente a nord-ovest di Bakhmut.
Adesso i soldati di Kiev sono a ridosso di Bakhmut. Sempre secondo Prigozhin le forze ucraine hanno “completamente liberato” la strada tra Chasiv Yar e Bakhmut, che è una via chiave per gli sforzi per rifornire le sue forze a Bakhmut. Prigozhin ha invitato il ministro della Difesa russo a visitare le linee del fronte di Bakhmut, per verificare di persona le condizioni in cui i soldati sono costretti a combattere la sua ultima dichiarazione provocatoria in mezzo a una spaccatura con il Cremlino.
Intanto la Cina fa sapere che la prossima settimana manderà un proprio inviato in Ucraina e Russia per “promuovere colloqui di pace”.
L’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio informale Esteri Gymnich a Stoccolma, ha ribadito un messaggio a Putin: “Non ci stancheremo. Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Non vogliamo che l’Ucraina diventi una seconda Bielorussia ed è per questo che la formula di pace del presidente Zelensky per noi in questo momento è l’unico quadro completo per regolare una pace sostenibile in Ucraina”.
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