“Russia impantanata in Ucraina”, lo stallo nella guerra sul campo: “Sarà un altro Afghanistan”

È stallo nella guerra in Ucraina. Bombardamenti, evacuazioni, minacce mentre i negoziati cominciano a partorire qualche timido  frutto, ancora da discutere, mentre le persone scappano (circa tre milioni di rifugiati per le Nazioni Unite) e altre muoiono. La Russia sarebbe in difficoltà, è quello che ripetono esperti e osservatori e inviati di guerra occidentali. Dopo i primi giorni della propaganda ucraina che mostrava soldati catturati, a confessare di essere stati spediti a sorpresa, con le madri a chiedersi dov’erano finiti i figli, adesso sono gli osservatori e i servizi di sicurezza a sottolineare difficoltà sul campo. Per l’intelligence britannica l’avanzata “si è ampiamente bloccata su tutti i fronti” e “le forze russe hanno fatto progressi minimi sul terreno, nel mare e nello spazio aereo negli ultimi giorni, continuando a registrare pesanti perdite”.

Pesanti perdite che per Kiev arrivano addirittura a 14mila unità, “più che in due guerre in Cecenia”, come ha dichiarato il ministro della Difesa Oleksii Reznikov. “Non siamo macchine, né animali, ma nei campi i nostri uomini stanno combattendo quei mostri. Da molti anni dicevamo che la Russia poteva essere fermata: non andava placato, ma fermato” e “abbiamo creato forze di difesa territoriale: decine di migliaia di patrioti si sono armati per difendere il Paese. Molti Paesi ci aiutano a difenderci: i veri amici sono davvero visibili”. Per il New York Times le stime – i numeri sono il primo oggetto di propaganda – sono molto più basse: circa 7mila i soldati russi uccisi e 14mila quelli feriti.

Quello che è certo è che Mosca non aveva messo in conto la solida resistenza degli ucraini. Per l’ex generale americano Ben Hodges i prossimi dieci giorni di guerra saranno decisivi e i russi ne sono consapevoli. Sarebbero a corto di uomini e munizioni. I generali combattono anche al fronte e per Kiev ne sarebbero stati eliminati 4.  “Secondo il Pentagono, una perdita del 10% degli effettivi, tra morti e feriti, rende un reparto non più in grado di portare a termine le missioni di combattimento”, scrive il Nyt. La corsa contro il tempo è anche contro la rasputitsa, il disgelo dei campi che porterebbe al pantano. Il famoso convoglio di oltre 60 chilometri in marcia verso Kiev si è disperso è sempre fermo a una ventina di chilometri dalla capitale. Ogni giorno sembra quello giusto affinché l’assedio cominci ma poi non comincia mai – anche se missili e artiglieria hanno cominciato a colpire i zone sempre più centrali della città.

Non sembra siano arrivati rinforzi dalla Russia e i reclutamenti tra Medio Oriente, Cecenia e il presunto contatto con la Cina (lo scoop del Financial Times è stato smentito) non sono un buon segnale. I russi non sono riusciti a tagliare le linee di rifornimento della resistenza. E quindi agli ucraini continuano ad arrivare armi. Come il famigerato drone kamikaze detto “switchblade”, coltello a serramanico. Secondo la CNN la NATO starebbe mandando nuovi apparati anti-aerei per intercettare i velivoli a quote più alte. Armi di livello superiore, più sofisticate di quelle che finora hanno impedito ai russi di prendere il controllo assoluto dei cieli.

Il tempo per la Russia corre anche per quanto riguarda le sanzioni: gli effetti delle misure occidentali stanno portando il Paese sull’orlo del baratro economico e i segnali di dissenso interno si stanno facendo sempre più evidenti. “La sensazione è che la Russia stia cercando una via d’uscita che le permetta di dichiarare vittoria e scaricare le responsabilità del conflitto sul blocco occidentale”, si legge su Il Corriere della Sera. Resta l’incognita dell’enorme potenziale dell’armata, se e quando potrà essere utilizzata massicciamente. Mariupol e Chernihiv sono le città che in questa fase sono in condizioni peggiori, isolate.

La NATO nega il suo intervento e la No-Fly Zone che ogni giorno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sollecita. L’Alleanza sta rafforzando le forze a difesa sia in Europa che nel quadrante Est. Il Presidente russo Putin ha dichiarato ieri in un violento discorso (l’Occidente vuole “usare i nostri traditori” per “cancellare la Russia: ma li sputeremo dalla bocca come moscerini) ha detto che l’operazione procede secondo i piani. Dmitry Medvedev, ex presidente e premier russo, numero due del Consiglio di sicurezza ha accusato l’Occidente di aver “agito in modo disgustoso, criminale e immorale” nei confronti della Russia che ha “la forza per rimettere tutti i suoi nemici al proprio posto”. I toni dello scontro tra Mosca e l’Occidente si inaspriscono mentre con l’Ucraina si aprono degli spiragli di negoziati esemplificati dai 15 punti della bozza di accordo di pace rivelati ieri.

La guerra, dopo l’evidente fallimento del conflitto lampo, entra presumibilmente in una nuova fase. Il Presidente Zelensky continua a incitare e sostenere la resistenza ucraina. “Se la guerra contro il popolo ucraino continua, le madri russe perderanno più figli che nelle guerre afgana e cecena messe insieme”, ha detto in un video pubblicato sui social. “Ogni soldato russo che depone le armi avrà una possibilità, una possibilità di sopravvivere. Mi rivolgo in modo specifico ai coscritti che sono stati gettati nel calderone di questa guerra. La guerra di un altro. E agli altri soldati russi che hanno ancora un istinto di autoconservazione. Mettete giù le armi. È meglio che morire sul campo di battaglia, sulla nostra terra”.