È stretta nella morsa del covid-19 la Russia: ieri si sono registrati 1.028 decessi a causa delle complicanze del contagio da coronavirus. Un record giornaliero, tragico, come riferisce l’agenzia di stampa statale russa Tass citando i dati del centro operativo nazionale anti-coronavirus, dall’esplosione dell’emergenza. Stando ai dati ufficiali, nel corso delle ultime 24 ore nel Paese sono stati accertati 34.073 nuovi casi di positivi – dall’inizio della pandemia le vittime del contagio sono state 222.320 secondo la Johns Hopkins University.
E quindi il presidente Vladimir Putin ha accolto la richiesta del suo gabinetto e in particolare della vicepremier Tatyana Golikova di fermare una fetta sostanziosa dei lavoratori per nove giorni: resteranno a casa dal 30 ottobre al 7 novembre, con il mantenimento della retribuzione, i lavoratori impiegati nei posti non essenziali. Il governo ha chiesto alle aziende di far lavorare da remoto almeno un terzo dei propri dipendenti.
La Russia è insomma nel pieno di una nuova ondata di contagi e decessi. Da luglio a oggi i decessi sono aumentati vertiginosamente da una media di 700 al giorno. Bassissima la percentuale di vaccinati nel Paese: circa il 32% dei quasi 146 milioni di russi sono completamente vaccinati. E questo nonostante il preparato Sputnik sia stato tra i primi a essere approvato, perfino iniettato nelle primissime fasi a una delle figlie di Putin e somministrato al presidente stesso, e quindi esportato in tutto il mondo. L’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), e di conseguenza l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), non hanno approvato il siero, anche se perfino alcuni governatori – in particolare il veneto Zaia e il campano De Luca – avessero spinto nelle fasi più dure di inizio anno ad approvare Sputnik spingendosi anche ad accordi.
E invece i russi sono molto restii a vaccinarsi. Putin ha lanciato dei messaggi – “vacinatevi, non capisco tanta diffidenza” – e la vice premier Golikova ha chiesto alle regioni maggiori controlli sulle restrizioni a livello locale. Mosca e San Pietroburgo hanno deciso per nuove restrizioni anche se piuttosto limitate, nella ex capitale dell’impero zarista dal primo novembre si entrerà nei locali pubblici solo se muniti di Green Pass e i dipendenti pubblici lavoreranno solo da remoto mentre per i privati lo smart working è solo consigliato.
Mascherina obbligatoria nei locali pubblici e nei mezzi di trasporto a Mosca mentre è imposto il lockdown a tutti gli over 60 anni non vaccinati e che non lavorano. Devono stare a casa da lunedì prossimo fino al 25 febbraio e possono uscire solo per prendere aria e fare la spesa. Il Cremlino ha anticipato che lo stop al lavoro potrebbe essere prorogato in determinate aree in quanto la situazione epidemiologica si sta evolvendo in modo diverso in ogni Regione. Putin ha fatto sapere che parteciperà al prossimo G20 di Roma in video proprio per la situazione critica in Russia.