I corpi di tutte le dieci persone che viaggiavano a bordo dell’aereo di Yevgney Prigozhin precipitato tra Mosca e San Pietroburgo, nella regione di Tver, sono stati recuperati e l’operazione di ricerca è stata completata. Questo è quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Interfax, citando i servizi di emergenza.

Anche Rosaviatsia, l’Agenzia federale russa per il trasporto aereo, conferma che a bordo del jet precipitato ieri , c’era Yevgeny Prigozhin, ex ‘chef di Putin’ e capo delle milizie Wagner, colui che due mesi fa tentò di guidare una marcia contro il Cremlino. A bordo, secondo Rosaviatsia anche il suo braccio destroc, omandante Dmitry Utkin, un altro vice del Gruppo Wagner, Valery Chekalov, e altri 4 paramilitari. In tutto si traterebbe di 10 persone, i cui corpi sono stati “ritrovati e ricomposti“, dicono i servizi di emergenza.

Ma è ancora mistero sulle cause dell’abbattimento: si parla di un missile o di un ordigno a bordo. Il jet sarebbe stato “abbattuto dalla contraerea russa“, secondo quanto afferma il canale Telegram vicino al Gruppo Wagner , Grey Zone, dove si leggono queste parole: “Il capo del gruppo Wagner, eroe della Russia e vero patriota, Yevgeny Viktorovich Prigozhin, è morto a causa delle azioni dei traditori della Russia. Ma anche all’Inferno sarà il migliore! Gloria alla Russia!”.

L’aereo è precipitato a due mesi esatti dalla data in cui avvenne il tentato golpe contro Mosca. Infatti, lo scorso 24 giugno il capo del Gruppo Wagner aveva annunciato “la marcia della giustizia”, da Rostov sul Don. Prigozhin si era posto alla testa di circa 25mila mercenari, in marcia verso Mosca. Il tentativo di golpe era dovuto alle accuse e alle recriminazioni per la gestione della guerra in Ucraina, rivolte verso il Cremlino.

Fu allora che Putin definì quel tentato golpe una “pugnalata alle spalle“. La marcia dopo diverse ore ebbe fine, grazie alla mediazione del presidente bielorusso Aleksander Lukashenko. Il Gruppo Wagner allora promise di ritirarsi dall’Ucraina e trasferire le proprie basi in Bielorussia. Un trasferimento effettivamente segnalato dagli spostamenti dei mercenari, nelle ultime settimane. Mercenari che, nelle ultime ore, dopo che il jet è precipitato, sarebbero in fuga, nel pieno del caos, in Bielorussia.

A margine dell’abbattimento, arrivano i primi commenti e le prime reazioni. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non essere “sorpreso” dalla possibile morte del capo dei Wagner, poiché “poche cose accadono in Russia senza che Putin vi abbia a che fare“. L’ex presidente, Donald Trump, in un’intervista trasmessa su X, ha affermato che con lui non vi sarebbe stata nessuna guerra in Ucraina. Un consigliere della presidenza ucraina, Mykhaïlo Podolyak, afferma che Prigozhin sarebbe stato eliminato dal Cremlino. Un rapporto dell’American Institute for the Study of War citato dai media ucraini, afferma che Vladimir Putin avrebbe ordinato al comando militare di Mosca di abbattere l’aereo del capo della Wagner, come vendetta in risposta alla marcia del 24 giugno.

Intanto, proprio Putin ha tenuto un discorso per celebrare l’80° anniversario della Battaglia di Kursk durante la Seconda guerra mondiale, visitando questa regione della Russia sud-occidentale confinante con l’Ucraina. Putin nel suo discorso non ha mai menzionato l’incidente, limitandosi a rendere omaggio alla “dedizione” e alla “lealtà” dei soldati russi in Ucraina, che “combattono con coraggio e determinazione”.

Redazione

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